La Guardia di Finanza sequestra un chilo di coca alla stazione ferroviaria di Salerno centro ed arresta 3 persone
Era un pacco “tre per uno” quello bloccato dagli investigatori del Gico della Guardia di Finanza alla stazione ferroviaria di Salerno, con un’operazione scattata in sordina e terminata con il sequestro di un chilo di droga e l’arresto in flagranza dei convenuti all’appuntamento. Questa storia comincia nell’Agro nocerino-sarnese, terra di confine dove s’intersecano malavite, mercati […]
Era un pacco “tre per uno” quello bloccato dagli investigatori del Gico della Guardia di Finanza alla stazione ferroviaria di Salerno, con un’operazione scattata in sordina e terminata con il sequestro di un chilo di droga e l’arresto in flagranza dei convenuti all’appuntamento. Questa storia comincia nell’Agro nocerino-sarnese, terra di confine dove s’intersecano malavite, mercati e prodotti, dove i rapporti hanno ben poco di marginale: da qui partono un uomo di San Lorenzo, quartiere di Sant’Egidio Monte Albino, tale V.S., classe 1981, noto alle forze dell’ordine, in compagnia di una donna di nazionalità cubana, quarantacinquenne. Il loro breve viaggio ha una destinazione precisa: il luogo convenuto per un incontro con consegna è la stazione ferroviaria di Salerno, luogo di transito, in prima serata. Lì c’è una persona ad aspettarli per un pacco da consegnare, una donna in attesa. L’incontro avviene alle dieci di martedì: all’esterno della stazione c’è poca gente. La coppia arriva e in breve trova la donna, di nazionalità spagnola, pronta a cedergli rapidamente un pacco. Al suo interno è custodito un chilogrammo di cocaina, probabilmente di provenienza sudamericana. L’incrocio di persone è evidentemente ben orchestrato da altri, al momento rimasti sullo sfondo: all’appuntamento arrivano, non invitati, anche gli uomini del reparto speciale del Gico della Guardia di Finanza, che sono sulle tracce del congruo pacco, pronti ad effettuare il triplice arresto in flagranza con contestuale sequestro probatorio della merce illecita oggetto del rendez-vous. Le manette scattano con grande sorpresa per i partecipanti, del tutto ignari rispetto ad una simile, nefasta eventualità. L’operazione descritta come rapida e indolore finisce male per i corrieri, una su chissà quante altre della stessa tipologia, col lavoro investigativo passato sotto silenzio solo per via degli inevitabili, intuibili snodi ulteriori celati dietro il blitz. Quello che attira l’attenzione degli inquirenti, cauti e riservati sull’esecuzione dell’attività, è il giro celato dietro lo scambio, concordato da altri e commissionato a parziale insaputa dei soggetti individuati, ora in cella, presto chiamati a riferire eventuali informazioni d’interesse sul lavoro illecito. Il contenuto del pacco, in particolare, è il tipico “elemento che parla” di questa vicenda, arricchendo il già esotico plot della vicenda. L’uomo di Sant’Egidio, la cubana e la spagnola si erano incontrati per la consegna di un chilo di cocaina di prima scelta, con un elevatissimo grado di purezza ed un valore di mercato a sei zeri, in grado di ricambiare i rischi corsi dai partecipanti. (La Città di Salerno)