Lavagna Folla ai funerali Ragazzo di 16 anni suicida dopo perquisizione per droga della Guardia di Finanza chiamata dalla madre
Lavagna Folla ai funerali Ragazzo di 16 anni suicida dopo perquisizione per droga della Guardia di Finanza chiamata dalla madre “Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano”. Sono le parole di Antonella Riccardi, la madre del ragazzo che si […]
Lavagna Folla ai funerali Ragazzo di 16 anni suicida dopo perquisizione per droga della Guardia di Finanza chiamata dalla madre “Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano”. Sono le parole di Antonella Riccardi, la madre del ragazzo che si è tolto la vita a Lavagna durante una perquisizione perché aveva dell’hashish. Era stata la donna a denunciare il figlio alla Guardia di Finanza l’altra mattina come consumatore e le Fiamme Gialle di Chiavari erano uscite per un controllo per aiutare una madre che sembrava disperata. “Voglio immaginare che lassù ad accoglierti ci sia la tua prima mamma e come in una staffetta vi passiate il testimone affinché il tuo cuore possa essere colmato in un abbraccio che ti riempia per sempre il cuore. Fai buon viaggio piccolo mio” ha aggiunto la donna che insieme all’ex marito lo aveva adottato in Colombia quando aveva un anno. Ai funerali hanno partecipato oltre 2mila persone. Tantissimi i ragazzi a cui la donna ha rivolto un appello.
La madre ai ragazzi: “Diventate protagonisti della vostra vita”
“Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi – ha detto la donna – Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate. Straordinario è chiedersi aiuto proprio quando ci sembra che non ci sia via di uscita. Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete. Per mio figlio è troppo tardi ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo. Noi genitori invece di capire che la sfida educativa non si vince da soli nell’intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una confidenza per difendere una facciata, non c’è vergogna se non nel silenzio: uniamoci facciamo rete”, ha aggiunto. “In queste ore ci siamo chiesti perché è successo, ma a cercare i perché ci arrovelliamo. La domanda non è perché, ma come possiamo aiutarci. Fate emergere i vostri problemi”, ha detto la madre. Accanto a lei l’ex marito, Marco Bianchi, che in un colloquio con La Stampa e Il Secolo XIX ha detto: “Sono stato un genitore imperfetto, non avevo capito mio figlio” sperando che “questa tragedia serva”.
Il ringraziamento alla Finanza “per aver ascoltato un urlo di dolore”
Cosa abbia spinto un sedicenne “brillante”, a volte un “po’ spaccone” e definito un “trascinatore in campo”, ad aprire la finestra e buttarsi giù perché alcuni finanzieri erano in casa per prendere la droga che lui stesso aveva dichiarato di avere in casa, resta un mistero. Una compagna dice che “c’era un malessere che lo tormentava” e che qualche volta aveva detto di volerla fare finita. Un dato certo c’è: la perquisizione si è svolta regolarmente. Tanto che i genitori nel manifesto in cui annunciavano i funerali hanno ringraziato la Guardia di Finanza. Ringraziamento che è arrivato anche durante la cerimonia: “Un pensiero particolare va alla Guardia di Finanza. Grazie per avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di vedere suo figlio perdersi ed ha provato con ogni mezzo di combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi. Non c’è colpa né giudizio nell’imponderabile e dall’imponderabile non può che scaturire linfa buona con ancora più energia per la lotta contro il male, grazie”. Era proprio lei l’altra mattina alle 10.30 a andare a chiedere un intervento ai finanzieri. “Noi siamo al servizio della gente e per questo siamo intervenuti – spiega il generale Renzo Nisi, comandante provinciale della Guardia di Finanza – perché sembrava disperata”.