Napoli. A 15 anni in scooter senza casco. Il padre la «ripudia». La ragazzina portata in una casa famiglia
Napoli. Per la prima volta un padre rifiuta il riaffidamento di un figlio minore fermato dalle forze dell’ordine. In tempi in cui si discute dell’opportunità o meno di togliere i bambini ai genitori boss, quello che è accaduto agli agenti della polizia municipale è destinato ad aprire nuove discussioni. Negli ultimi giorni i vigili urbani […]
Napoli. Per la prima volta un padre rifiuta il riaffidamento di un figlio minore fermato dalle forze dell’ordine. In tempi in cui si discute dell’opportunità o meno di togliere i bambini ai genitori boss, quello che è accaduto agli agenti della polizia municipale è destinato ad aprire nuove discussioni. Negli ultimi giorni i vigili urbani hanno intensificato i controlli sui minori e la movida in particolare nei fine settimana «per contrastare le scorribande giovanili» spiega una nota del Comando. Insomma per arginare il fenomeno delle baby gang che a Napoli, negli ultimi mesi, è in forte crescita. L’attenzione è stata «rivolta principalmente ai gruppi di ragazzini che scorrazzano a bordo di scooter, creando scompiglio lungo le vie dello shopping in particolar modo in via Toledo e Piazza Municipio». Nel weekend sono stati controllati 38 veicoli, ne sono stati sequestrati 5 e i minori che non avevano il casco o la patente di guida sono stati fermati, identificati e poi riaffidati alle famiglie. Così come prevede la legge. Tutti tranne una quindicenne fermata in piazza Municipio alla guida di uno scooter che trasportava altre due coetanee, tutte senza casco, e sprovvista di patente e assicurazione. I vigili hanno chiamato il padre che giunto sul luogo del fermo ha rifiutato il riaffidamento della figlia «mostrando atteggiamenti aggressivi sia nei riguardi della minore che degli agenti della municipale». A quel punto il Nucleo tutela minori guidato dal capitano Sabina Pagnano e coordinato dal comandante del corpo, Ciro Esposito ha tentato di mediare ma l’uomo ha continuato ad inveire contro la figlia e gli agenti al punto da convincerli a richiedere accertamenti alla Procura dei minori e ai servizi sociali. Portata in un luogo più tranquillo la ragazza ha parlato con una assistente. «Non possiamo dire molto ma ci sembra evidente che la giovane appartiene ad un nucleo familiare molto problematico, quindi è stata inoltrata, a sua tutela, segnalazione alla Procura competente per i doverosi riscontri» dice il capitano Pagnano. Non capita spesso agli agenti del Nucleo Minori che un padre napoletano rifiuti l’affidamento dei figli. La ragazza per ora resta sotto tutela, la madre è stata rassicurata dai servizi sociali al telefono ma per ora non sono previsti contatti con la famiglia. (Corriere del Mezzogiorno)