Napoli. Emergenza al San Giovanni Bosco: zero barelle, paziente curata a terra. Disagi anche al Loreto Mare
Napoli. Zero barelle al pronto soccorso ed è caos. L’emergenza è oramai quasi l’ordinario per i due ospedali che fronteggiano ogni giorno la carenza delle lettighe mobili. Pazienti visitati in piedi e ricoverati su sedie a rotelle sono solo la scena finale di carenze strutturali e funzionali che mettono a rischio l’assistenza sanitaria e, al […]
Napoli. Zero barelle al pronto soccorso ed è caos. L’emergenza è oramai quasi l’ordinario per i due ospedali che fronteggiano ogni giorno la carenza delle lettighe mobili. Pazienti visitati in piedi e ricoverati su sedie a rotelle sono solo la scena finale di carenze strutturali e funzionali che mettono a rischio l’assistenza sanitaria e, al contempo, mettono a dura prova medici e infermieri costretti a lavorare come in ospedali da campo. Sono il San Giovanni Bosco ed il Loreto Mare i presidi che, pur registrando il maggior numero di accessi nell’ambito dell’Asl Napoli 1, si trovano in ginocchio per la cronica carenza delle barelle. Il problema segue un copione che si ripete ciclicamente quasi ogni giorno: le barelle in dotazione al presidio sono occupate da ricoveri e per tamponare l’emergenza i sanitari prendono in prestito quelle delle ambulanze che rimangono bloccate nei parcheggi degli ospedali come accaduto ieri al San Giovanni Bosco che ha registrato la presenza di tre mezzi di soccorso bloccati per diverse ore nel primo pomeriggio. Ed è sempre nel presidio della Doganella che ieri mattina si è verificata la situazione più grave di caos. Una paziente è stata poggiata a terra, dove era stato sistemato un lenzuolo, per fornirle assistenza in seguito a un mancamento. Questa scena ha scatenato polemiche e l’interessamento di ispettori sanitari che ieri, in serata, sono giunti al San Giovanni Bosco per effettuare sopralluoghi. La direzione ospedaliera, in ogni caso, ha tenuto a precisare le circostanze dell’episodio, prendendo le distanze da ciò che recentemente è accaduto all’ospedale di Nola dove alcuni pazienti erano stati sistemati a terra per ore. «Abbiamo il problema della carenza di barelle e questo è un dato oggettivo – spiega Vito Rago, direttore del nosocomio della Doganella – Aspettiamo le nuove barelle come fosse oro. Le 45 che abbiamo in dotazione sono tutte occupate: 24 nel pronto soccorso, 21 nei diversi reparti. Ma l’episodio della signora però va inquadrato con precisione e si tratta di una paziente che, in seguito a una lipotomia, è stata distesa a terra per una manciata di minuti perché non vi erano barelle immediatamente disponibili, ma subito dopo i sanitari sono riusciti a recuperare una lettiga». In realtà, come spiega Rago con documenti alla mano, la situazione della mancanza di barelle nel presidio nasconde un retroscena quasi surreale: «Avevo richiesto 20 barelle e la ditta che ebbe l’affidamento il 30 novembre, secondo regolare procedura di appalto, avrebbe dovuto consegnarcele il 14 gennaio – chiarisce il direttore – la data di consegna è stata rimandata diverse volte giustificando il ritardo con la spiegazione che le barelle erano state acquistate in Croazia e si trovavano ferme al confine, fino a quando pochi giorni fa ci hanno detto che le barelle sono andate distrutte in un incidente». La storia, che senza dubbio lascia interdetti e senza parola gli stessi dirigenti del presidio, acquista ancora più il sapore della beffa perché senza barelle non si può attivare il Triage, ovvero il sistema del filtraggio degli accessi al pronto soccorso informatizzato. «I lavori per l’installazione del Triage sono completati ed anche la formazione degli infermieri e dei medici che saranno in grado di attivarlo – continua Rago – i computer sono pronti per essere installati ma senza barelle a disposizione non possiamo far partire nulla». Forse, l’unica soluzione possibile al momento potrebbe essere il prestito di barelle e lettighe da parte di presidi che in questo momento non hanno il pronto soccorso o registrano esuberi. Soluzione necessaria se consideriamo che il San Giovanni Bosco è l’unico ospedale dell’Asl Napoli 1 dove manca il Triage. L’ipotesi di «dirottare barelle da altri ospedali e poliambulatori» è avanzata da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale e componente della Commissione sanità. Se alle barelle si aggiungono le disfunzioni nella diagnostica, al caos va di pari passo l’aggravio di spese economiche per consulenze fuori servizio e l’impiego di ambulanze per trasferire i pazienti a fare esami in altri presidi come accaduto ieri mattina al Loreto Mare dove alle 11.45 si è bloccata la Radiologia. Nel giro di due settimane nel nosocomio di via Vespucci si sono registrate 4 avarie dell’unica Tac funzionante e, nonostante le continue riparazioni, l’apparecchio oramai vetusto si rompe in continuazione. Si tratta di un macchinario in comodato d’uso che comporta costi per le casse dell’Asl e che viene utilizzato per un superlavoro dal momento che il secondo macchinario Tac è rotto da anni. Come dire caos che si aggiunge al caos. (Melina Chiapparino – Il Mattino)