Napoli. Le ruba il telefonino poi il profilo Fb minacciando di divulgare foto private sui social. Arrestato

10 febbraio 2017 | 17:11
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Napoli. Le ruba il telefonino poi il profilo Fb minacciando di divulgare foto private sui social. Arrestato

O i codici di sblocco del cellulare o la propria privacy. Era questo, secondo le risultanze investigative, il ricatto di cui era rimasta vittima una donna napoletana, contattata da un giovane che aveva il telefono che le era stato rubato. Con l’accusa di tentata estorsione, e ritenuto responsabile di altri reati connessi, è finito ai […]

O i codici di sblocco del cellulare o la propria privacy. Era questo, secondo le risultanze investigative, il ricatto di cui era rimasta vittima una donna napoletana, contattata da un giovane che aveva il telefono che le era stato rubato. Con l’accusa di tentata estorsione, e ritenuto responsabile di altri reati connessi, è finito ai domiciliari Simone Bucciero, di 21 anni, destinatario di una misura cautelare a seguito delle indagini coordinate dalla sezione VII della Procura di Napoli. Il ragazzo è stato arrestato ieri dagli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Aliquota Polizia di Stato, diretta dal vice questore aggiunto Maurizio d’Antonio. I fatti, come ricostruito dagli investigatori, risalgono al 2014, quando una donna era stata contattata tramite Facebook da un ragazzo che era entrato in possesso dell’iPhone di cui lei aveva denunciato il furto. Il giovane, probabilmente utilizzando un link truffa o un virus, le aveva segnalato la presenza di immagini a lei riferibili su un altro sito e, quando la vittima aveva cliccato per accertarsi della cosa, era scattata la trappola e le erano state sottratte le credenziali di accesso al social network. A quel punto l’indagato aveva minacciato la donna affermando che avrebbe diffuso su Facebook tutte le foto e le conversazioni private presenti nello smartphone rubato a meno che non avesse ottenuto la password di sblocco del cellulare. La vittima, però, invece di cedere al ricatto, aveva deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Aveva raccontato ai poliziotti la brutta avventura che le stava capitando, spiegando che tutto era partito dal furto del cellulare e che successivamente, per ottenere la possibilità di utilizzare completamente quel terminale, chi se lo era ritrovato tra le mani l’aveva rintracciata e contattata per costringerla a cedere i codici. Nel corso delle indagini gli investigatori, esaminando il computer di Bucciero, hanno trovato anche altri dati e password rubati relativi ad altri profili social network. Ulteriori accertamenti avevano dimostrato che la donna non era stata l’unica vittima del ragazzo, che con lo stesso modus operandi aveva ricattato anche altre persone per farsi consegnare password e codici. (Il Mattino)