Napoli. Parte il trasporto per gli studenti disabili delle superiori ma è a pagamento: sette euro al giorno

1 febbraio 2017 | 23:18
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Napoli. Parte il trasporto per gli studenti disabili delle superiori ma è a pagamento: sette euro al giorno

Fino all’anno scorso era gratis. Quest’anno il servizio di trasporto dei disabili delle scuole superiori non solo non è ancora partito (se non per una manciata di ragazzi essendoci appena sette automezzi) ma adesso i genitori devono anche sborsare dei soldi di tasca propria. Giancarlo Marzano, papà di Valeria, da quando è iniziato l’anno scolastico […]

Fino all’anno scorso era gratis. Quest’anno il servizio di trasporto dei disabili delle scuole superiori non solo non è ancora partito (se non per una manciata di ragazzi essendoci appena sette automezzi) ma adesso i genitori devono anche sborsare dei soldi di tasca propria. Giancarlo Marzano, papà di Valeria, da quando è iniziato l’anno scolastico si scontra ogni giorno con «l’assenza di servizi essenziale per lo stato ma che nei fatti non è considerato tale dal Comune di Napoli». Valeria frequenta l’ultimo anno del liceo Mazzini al Vomero e anche lei, come tutti i ragazzi disabili delle superiori, quest’anno non ha avuto un solo servizio di trasporto pubblico. «Provvediamo io all’andata e mia moglie al ritorno, a spingere la carrozzella da via Domenico Fontana a via Solimena: una distanza considerevole, gravata da marciapiedi spesso con ingombri o auto parcheggiate sugli scivoli, traffico forsennato e altre problematiche. Se piove però non possiamo accompagnarla perché sarebbe molto rischioso, con il risultato che deve recuperare la lezione saltata e quest’anno ha l’esame di stato». Nel mese di novembre c’era stato un punto di svolta perché la Regione aveva rapidamente girato alle casse comunali i fondi per le Politiche Sociali tra cui anche quelli per il trasporto dei disabili delle superiori. «Mi sono informato e agli inizi di dicembre questi soldi sono giunti al Comune ed erano spendibili. Ma i nostri figli sono meno importanti di altri questioni e a tutt’oggi non si vede uno spiraglio. Dopo settimane di proteste sono riuscito a parlare con la dirigente Chieffo» precisa. «Mi ha riferito che a fine dicembre è stata firmata una delibera in giunta con la quale si sarebbe garantito il trasporto solo su richiesta delle scuole, con erogazione del servizio attraverso una sorta di voucher di 150 euro al mese da spendere con degli autonoleggi convenzionati con il Comune». L’assessorato ha fornito i nomi delle ditte cui rivolgersi? No, i genitori hanno dovuto fare loro le telefonate e informarsi chi poteva erogare il servizio non essendoci più gli automezzi dell’ex Napoli Sociale (da quello che si sa sono circa sette). «Per giorni e giorni abbiamo chiamato noi le ditte, verificare la disponibilità e i costi. Ebbene in due si sono accreditate ma i costi sono nettamente superiori alla disponibilità finanziaria: oltre ai 150 euro offerti dal Comune, ne servirebbero altrettanti per coprire l’intera cifra richiesta. E l’unico modo possibile è quello di pagare di tasca nostra il resto. Abbiamo così quantificato in 7 euro al giorno per ciascun disabile il compenso suppletivo da aggiungere per riuscire ad avere, ripeto, un servizio essenziale garantito per legge». Ma oltre a questo enorme disservizio che potrebbe essere compensato solo dalle famiglie più benestanti che possono permettersi questa spesa giornaliera, Marzano segnala l’assenza dell’invio dell’assistente specialistico addetta alla comunicazione. «Valeria soffre della sindrome di Tourette: non parla, ma capisce e comunica scrivendo al computer. Per l’assistente alla comunicazione è la luce, l’unico contatto con il mondo e quest’anno non le è stata assegnata. I fondi per questi assistenti sono sempre in quei fondi arrivati agli inizi di dicembre nelle casse comunali. Il 20 gennaio pare si sia sbloccato il contratto per questi operatori e tra qualche giorno finalmente per mia figlia e per tutti quei disabili che ne hanno necessità, sarà offerto un altro servizio essenziale per la legge ma non per il Comune». L’assessore regionale all’Istruzione e Politiche sociali Lucia Fortini aveva richiesto, e ottenuto, lo stanziamento di risorse pari a 7,5 milioni di euro proprio per offrire trasporti e assistenza specialistica ai disabili della Campania. Ma così come è accaduto per i voucher per acquisto dei libri scolastici arrivati nelle casse comunali a inizio dicembre ma non ancora erogati, la procedura per distribuire i contributi è praticamente bloccata perché è impossibile da chiudere entro l’anno contabile. Gli studenti delle superiori, quindi, da settembre stanno studiando esclusivamente con l’insegnante di sostegno ma non con quella alla comunicazione. «L’insegnante di sostegno è sempre presente a scuola – precisa Marzano – ma non ha una funzione specifica. A volte con Valeria ha provato a farle scrivere qualcosa ma non ci è riuscita poiché è necessaria una procedura specifica che soltanto l’assistente alla comunicazione può e deve fare, anzi insistere spesso è controproducente». Quello che fa rabbia è che i fondi sono lì che aspettano di essere spesi «mentre i mesi passano e nella mente dei burocrati i nostri figli essendo di serie B possono aspettare». Ma Giancarlo Marzano sottolinea anche un altro punto importante: «Sulla questione dei trasporti i disabili il Comune persevera in una logica poco comprensibile: visto che pagheremo noi di tasca nostra il servizio, con i fondi arrivati non potevano far aggiustare gli automezzi parcheggiati in deposito e far lavorare operatori della ex Napoli Servizi? Siamo a metà anno scolastico e avremmo potuto continuare con la precarietà con cui stiamo vivacchiando, ma almeno per l’anno prossimo i ragazzi avrebbero avuto un parco auto sufficiente e non quattro mezzi forse diventati sette tre mesi dopo l’inizio della scuola». Ma su tutto ci sono i «tempi troppo lunghi per provvedere all’erogazione di fondi che devono fornire servizi essenziali ai disabili. Se si pensa che le iscrizioni scolastiche avvengono a gennaio si avrebbe tutto il tempo per programmare spesa e interventi. E invece ogni anno dobbiamo fare i conti con disservizi che danneggiano la qualità della vita dei nostri figli». (Mariagiovanna Capone – Il Mattino)