Nocera Inferiore. Le acque del torrente Solofrana diventano rosse. Scattano subito le analisi

23 febbraio 2017 | 18:25
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Nocera Inferiore. Le acque del torrente Solofrana diventano rosse. Scattano subito le analisi

Nocera Inferiore. Le acque del Solofrana si tingono di rosso e gli ambientalisti tra Agro nocerino e Montoro lanciano l’allarme, puntando il dito contro le istituzioni. «Finché la gente continua a chiacchierare e a non far nulla senza denunciare e chiedere gli opportuni sopralluoghi, non si arriverà mai da nessuna parte», tuona la referente regionale […]

Nocera Inferiore. Le acque del Solofrana si tingono di rosso e gli ambientalisti tra Agro nocerino e Montoro lanciano l’allarme, puntando il dito contro le istituzioni. «Finché la gente continua a chiacchierare e a non far nulla senza denunciare e chiedere gli opportuni sopralluoghi, non si arriverà mai da nessuna parte», tuona la referente regionale Gadit, Concetta Galotto. «Bisogna individuare quest’acqua rossa da dove viene e stare dietro alla denuncia. Ci sono vari enti e organi con competenze per gli alvei. Il genio civile, il consorzio di bonifica, l’Arpac e l’Asl, i comuni, i vigili urbani e i sindaci. Ogni sindaco è responsabile del tratto che ricade nel suo territorio». Poi la Galotto si fa avanti. «Sono pronta ad aiutare il popolo solofrano e ad espormi. Le esalazioni provenienti da questa roba rossa sono da individuare negli scarti conciari». A farle eco l’architetto nocerino Pino Ruggiero. «Quell’acqua arriva qui da noi. Sono crimini contro tutti. Il problema sono le aziende di quella zona, i depuratori, chi gestisce le fogne. Le aziende conciarie potrebbero avere prodotti non idonei. Per legge devono depurare le acque prima che vadano in fogna. Il problema è il mancato controllo». Allarmati anche da Roccapiemonte, con Michele Buscè di Azione Civile che grida allo scempio. «Ogni sversamento realizzato nel torrente Solofrana è un disastro ambientale. Quei prodotti chimici entrano nell’ecosistema naturale. Inoltre questi sversamenti spesso vengono effettuati quando piove con conseguenti esondazioni. Gli ortaggi vengono bagnati da quell’acqua. Non esistono ad oggi procure che abbiano messo fine a questo scempio. Ci sarà uno strascico che potrebbe durare per decenni». Ad intervenire anche Luca Pucci di Legambiente Leonia. «È evidente che ci sono attività industriali che operano in maniera non corretta. Per fortuna oggi c’è una maggiore reattività della popolazione a fronte di anni di omertà», dice Pucci, che poi avverte: «L’Agro rischia a lungo termine, con accumulo di inquinamento nei sedimenti». A fare da ponte con l’Agro, l’associazione ambientalista “Difendiamo Salute e Ambiente Montoro” dell’omonimo comune avellinese. «Viviamo questa situazione giorno e notte – dice Fabio Orvieto portavoce del comitato – Abbiamo fatto una petizione porta a porta raccogliendo 1.200 firme. C’è un alto tasso di mortalità. Un problema trattato dai cittadini di Montoro da vent’anni. Abbiamo una bella fetta di cittadinanza che ci segue». Il comitato di circa 50 ragazzi sta organizzando ronde anti inquinamento, con registrazioni del fiume per ventiquattro ore. «C’è la mancanza operativa da parte delle istituzioni. Il fiume si colora di rosso, sabato scorso era blu. Lungo il torrente ci sono abitazioni civili. Bisogna dichiarare l’emergenza ambientale». (La Città di Salerno)