Padova. Orge in canonica, sospeso il prete dello scandalo
Padova. Avvio del procedimento per la sospensione “a divinis” nei confronti di don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro che organizzava le orge in canonica, vicenda che da mesi non lascia più pace alla Diocesi di Padova. La Chiesa e il vescovo passano adesso al contrattacco, forti dell’incoraggiamento ricevuto da Papa Francesco, in una […]
Padova. Avvio del procedimento per la sospensione “a divinis” nei confronti di don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro che organizzava le orge in canonica, vicenda che da mesi non lascia più pace alla Diocesi di Padova. La Chiesa e il vescovo passano adesso al contrattacco, forti dell’incoraggiamento ricevuto da Papa Francesco, in una telefonata allo stesso monsignor Claudio Cipolla nei giorni scorsi. Non solo il via all’iter della sospensione a divinis, ma anche più risorse per il Tribunale ecclesiastico, così da velocizzare le indagini preliminari; istituzione di una commissione indipendente per l’ascolto di osservazioni o denunce contro religiosi; infine una linea telefonica e una mail dove denunciare abusi di questo genere. Il vescovo ha voluto incontrare ieri la stampa per spiegare ancora tutta la propria amarezza e illustrare come la Diocesi intende reagire allo scandalo. «Questi comportamenti immorali – ha detto Cipolla – sono stati ammessi di fronte a me, al Vicario generale e al tribunale Ecclesiastico in questi giorni. La diocesi resta in attesa dei risultati dell’indagine della magistratura sui presunti reati – violenza privata e sfruttamento della prostituzione – ma purtroppo abbiamo maturato la certezza di sue gravi responsabilità morali. Si tratta di comportamenti inaccettabili per un prete, per un cristiano e anche per un uomo». Sul celibato il vescovo ha osservato: «Come nella vita di coppia sono possibili fragilità e debolezze, ma è certo che non ci si può mantenere in una doppia vita». L’inchiesta della Procura è scattata a dicembre, dopo la denuncia presentata ai Carabinieri dalla “prima” amante di don Andrea. Il caso giudiziario è deflagrato con il blitz dei carabinieri in canonica, che portò alla scoperta di un armamentario di sex toys e dvd pornografici. «In questi giorni sono state tante le attestazioni di vicinanza che vorrei condividere con tutti – ha spiegato il vescovo – Tra queste una con valore particolare per me. Sabato 28 alle 18.30 mi ha telefonato Papa Francesco e mi ha incoraggiato ad essere forte nel portare avanti questo doloroso e impegnativo momento della Chiesa padovana». «La chiesa – ha proseguito monsignor Cipolla – non coincide con questi sconvolgenti e scandalosi episodi che ci stano interessando». La Diocesi era venuta a conoscenza del fatto ben prima dell’avvio dell’indagine giudiziaria. «All’inizio abbiamo ricevuto segnalazioni anonime – ha reso noto – Un atto scritto e autografato è arrivato a fine maggio, un altro a metà ottobre. Da qui è partita l’indagine del Tribunale ecclesiastico ed è stato consigliato alle persone che si sono rivolte a noi di contattare direttamente la magistratura». Quanto all’altro prete che sarebbe coinvolto nella vicenda, Cipolla ha spiegato che «non c’è riscontro né responsabilità penale e il suo coinvolgimento ci risulta essere stato parziale e occasionale. Comunque non accettabile per un sacerdote». (La Città di Salerno)