Pompei. Terme Suburbane aperte anche ai disabili con finanziamenti privati
Sarà operativo tra alcune settimane l’accordo sottoscritto ieri nella sala del Consiglio d’amministrazione dell’Università Federico II, tra l’ateneo napoletano, la soprintendenza archeologica di Pompei e la Fondazione Deloitte, finalizzato a rendere accessibili anche le «Terme Suburbane» di Pompei a chi ha problemi di deambulazione. Il percorso «Pompei per tutti» si arricchirà così di altri cinquecento […]
Sarà operativo tra alcune settimane l’accordo sottoscritto ieri nella sala del Consiglio d’amministrazione dell’Università Federico II, tra l’ateneo napoletano, la soprintendenza archeologica di Pompei e la Fondazione Deloitte, finalizzato a rendere accessibili anche le «Terme Suburbane» di Pompei a chi ha problemi di deambulazione. Il percorso «Pompei per tutti» si arricchirà così di altri cinquecento metri senza barriere grazie alla Fondazione Deloitte, che sostiene il progetto con trecentomila euro. Ottantamila euro serviranno a finanziare studi e ricerche del Dipartimento di Architettura della Federico II; il restante verrà utilizzato dalla soprintendenza per i lavori da fare sul percorso e per adeguare il complesso alla normativa. «L’edificio» – sottolinea il direttore generale della soprintendenza, Massimo Osanna, che con il Rettore della Federico II Gaetano Manfredi, e Paolo Gibello, presidente della Fondazione, ha firmato l’intesa – «È un po’ il biglietto da visita per chi arriva a Pompei dal lato di Porta Marina. Al suo interno, in passato, era stato realizzato un percorso non a norma. Il progetto che mettiamo in campo: “Pompei Accessibile. Linee guida per una fruizione ampliata del sito archeologico” punta a garantire sicurezza e percorribilità a chi ha problemi di deambulazione». Insomma, se da un lato e come ha rimarcato il Rettore «Questo è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, con qualità della ricerca e ricadute positive sul patrimonio culturale», va considerato anche che, come ha sottolineato Gibello «la collaborazione potrà innescare un circolo virtuoso in grado di incoraggiare altre aziende a seguire i nostri passi». Il progetto non si fermerà alle Terme ma prevede anche interventi sull’area «fuori le mura» in maniera da costruire un itinerario che, partendo dalle Terme, arrivi sino alla Villa dei Misteri, toccando l’Insula Occidentalis, la Casa del Bracciale d’oro e la villa di Diomede. L’intervento durerà tre anni. Il primo dei quali servirà al gruppo di Architettura, guidato da Mario Losasso e Renata Picone, per pianificare l’accessibilità e la valorizzazione delle Terme. Che, se da un lato restano tra gli edifici più famosi per il ciclo di affreschi erotici che arricchiscono il registro alto dell’Apoditeryum, lo spogliatoio, sono anche uno dei punti più difficili da raggiungere. Per questo motivo, nei due anni successivi verrà messo a punto un itinerario di 500 metri che, consentendo l’ingresso alle Terme dal lato del piazzale della soprintendenza, permetterà di raggiungere il complesso senza affrontare i dislivelli della salita ma aggirando l’ostacolo. «La nostra idea – spiega Renata Picone – è quella di rendere accessibile l’edificio mediante operazioni che siano a bassissimo impatto e compatibili con la natura dei luoghi. Tracceremo un percorso con pendenze non superiori all’otto per cento che servirà a renderlo utilizzabile da tutti». (Il Mattino)