Salerno. Allarmanti i dati del progetto “Safer Internet Day”: il 62% dei giovani intervistati va in ansia senza internet

10 febbraio 2017 | 17:46
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Salerno. Allarmanti i dati del progetto “Safer Internet Day”: il 62% dei giovani intervistati va in ansia senza internet

Sono la generazione Y, conosciuti anche come i Millennial, in poche parole sono i nativi digitali: riescono ad inviare più di cinquanta sms ogni cinque minuti, vale a dire una media di un messaggio al minuto. Sono i ragazzi di ultima generazione quelli cresciuti a pane e smartphone: per la maggior parte di loro la […]

Sono la generazione Y, conosciuti anche come i Millennial, in poche parole sono i nativi digitali: riescono ad inviare più di cinquanta sms ogni cinque minuti, vale a dire una media di un messaggio al minuto. Sono i ragazzi di ultima generazione quelli cresciuti a pane e smartphone: per la maggior parte di loro la conoscenza e l’informazione proviene solo da internet, masticano i social, dal momento che passano metà del tempo della loro giornata online e spesso, purtroppo, non si accorgono dei pericoli che provengono dalla rete. Si è parlato di questo, ieri pomeriggio, in un convegno dal titolo “Generazioni sconnesse” fortemente voluto dalla dirigente scolastica Renata Florimonte dell’istituto comprensivo Salerno V di Ogliara e che rientra nel progetto “Safer Internet Day”, l’evento annuale per combattere il bullismo e il cyberbullismo. «Abbiamo partecipato al progetto – spiega la dirigente – e ho deciso di rendere pubblici i dati di un sondaggio che abbiamo condotto all’interno delle nostre classi. Oggi più che mai bisogna informare i più giovani sui pericoli della rete». I centosessantasette alunni dell’istituto comprensivo di Ogliara, in maniera del tutto anonima, hanno dovuto rispondere ad un questionario di circa dieci domande improntato sul rapporto che loro hanno non solo con i social network ma anche con i telefonini e con la rete in generale. «Spesso i ragazzi – spiega l’ispettore capo Roberta Manzo della sezione di Salerno della Polizia Postale – perdono la percezione del reale, non si rendono conto che ormai internet non è una vita parallela ma è parte integrante della loro vita reale. Spesso sono vittime, ma altre volte prevarica il sentimento di fare branco e diventano dei veri e propri bulli». Un confine che si sta sempre più andando a delineare quello tra fan e haters (ossia coloro che odiano): la regola del branco si attua anche su internet e così si pensa che insultare su facebook o su instagram sia meno grave che farlo nella realtà. Ad essere presi di mira, ovviamente, i vip: calciatori, youtubers, fashion blogger e personaggi del mondo dello spettacolo. «Bisogna insegnare ai ragazzi e ai loro genitori – continua Manzo – che ci sono delle leggi che puniscono chi effettua calunnia in rete». E infatti il 65% degli intervistati ha dichiarato che è stato loro vietato di divulgare i propri dati sensibili in rete, e ancora il 70% pensa di assumere dei comportamenti corretti mentre naviga sui internet e usa i social. Il 62% del campione intervistato usa tutti i giorni internet e ha dichiarato di esser andato in ansia qualora non fossero riusciti a connettersi ad un social network. Dato allarmante che è emerso, è che molti giovanissimi riescono ad essere se stessi e sinceri solo attraverso lo schermo di un pc, mentre nella vita reale fanno più fatica ad aprirsi al prossimo. Dichiarano, infine, di non aver mai esercitato atti di bullismo né di essere stati loro stessi vittime di ciò. (Marina Illiano – La Città di Salerno)