Salerno. Amianto, avviato censimento. I proprietari degli immobili dovranno comunicarne la presenza entro il 10 aprile
Salerno. Al via il censimento degli immobili contenenti amianto. Un’ordinanza emessa dal sindaco Vincenzo Napoli obbliga i proprietari di immobili e/o manufatti a comunicare la presenza di amianto all’interno delle strutture e soprattutto a provvedere alla successiva bonifica e messa in sicurezza dell’area. Ieri, sul sito del Comune di Salerno, è stata pubblicata l’ordinanza e […]
Salerno. Al via il censimento degli immobili contenenti amianto. Un’ordinanza emessa dal sindaco Vincenzo Napoli obbliga i proprietari di immobili e/o manufatti a comunicare la presenza di amianto all’interno delle strutture e soprattutto a provvedere alla successiva bonifica e messa in sicurezza dell’area. Ieri, sul sito del Comune di Salerno, è stata pubblicata l’ordinanza e la relativa modulistica che dovrà essere compilata e consegnata entro il 10 aprile presso l’ufficio del Protocollo generale o inviata tramite pec all’indirizzo riportato nel documento. Chi non dovesse provvedere nei tempi indicati sarà passibile di una sanzione che andrà da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di 5.100 euro, e rischia anche di essere perseguito ai sensi degli articoli 347 e 650 del codice di procedura penale. Il censimento, vale la pena di ricordare, ha carattere obbligatorio per gli edifici pubblici, per i locali aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva e per i blocchi di appartamenti. La decisione presa dall’amministrazione è dettata dall’urgenza «al fine della tutela della salute pubblica e privata, di accelerare – si legge nell’ordinanza – l’iter conoscitivo sulla diffusione dell’amianto sul territorio comunale, al fine di effettuare una collaborazione istituzionale con Arpac». Infatti, bisogna considerare che «occorre tenere sotto osservazione costante ogni fonte di inquinamento e che tutti i materiali contenenti amianto liberi o in materia friabile, vanno bonificati nelle forme di legge, previa redazione di apposito Piano di lavoro per la rimozione, il trasporto, lo smaltimento del Mca e la messa in sicurezza dell’intero sito, al fine di evitare dispersione di fibre nocive per la salute pubblica». Insomma, l’amministrazione si mette al lavoro per evitare problemi ai propri cittadini. Ma a quanto ammonta la presenza di amianto in città? Secondo una delle ultime rilevazioni dell’Arpac, datata 2009 ed effettuata con un innovativo sistema di telerilevamento, nel comune capoluogo ci sarebbero almeno 120.000 metri quadri di coperture in amianto, su un totale di 800.000 metri quadri a livello provinciale, la maggior parte dei quali concentrati nella cosiddetta zona industriale. Ma tra le aree individuate ci sono anche Fratte, Brignano, via Wenner dove insistono una serie di capannoni industriali. In totale sono stati individuati circa 40 siti. A portare alla luce questi dati sono stati gli attivisti del Movimento cinque stelle nell’ambito della campagna “Amianto free” che ha preso il via nell’estate del 2015. Nel corso di questa indagine, però, non è stato indicato il materiale contenente amianto presente all’interno degli edifici (come tubazioni, rivestimenti di pareti, intercapedini di pareti) in quanto non telerilevabile. L’unico modo per individuare tale categoria è appunto il censimento, come quello che è stato appena promosso. Vale la pena ricordare che se questi sono i dati a livello del comune capoluogo, l’analisi firmata Arpac prende in esame l’intero territorio provinciale. Da questo punto di vista, come già scritto, in provincia di Salerno ci sarebbero circa 870.000 metri quadrati di coperture in amianto per un totale di 1.212 siti rilevati. Con questi numeri la provincia di Salerno si classifica al primo posto a livello regionale per presenza di amianto, su un totale di 3.043 siti rilevati e quasi tre milioni di metri quadri di coperture. Da qui l’importanza di provvedere in maniera rapida ad una bonifica delle aree interessate. E per fare questo tutto dipenderà dalla buona volontà e dall’onestà dei proprietari degli immobili. Infatti, se non comunicheranno tali dati non sarà possibile partire con il piano di lavoro che dovrà contenere indicazioni relative al prelievo del materiale potenzialmente cancerogeno, al trasporto e allo smaltimento presso specifici siti che l’amministrazione dovrà individuare di concerto con l’Arpac. (Angela Caso – La Città di Salerno)