SALERNO Doppio primario al Ruggi, scontro a cardiochirurgia

8 febbraio 2017 | 12:08
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SALERNO Doppio primario al Ruggi, scontro a cardiochirurgia

SALERNO. C’è il doppio primario, ma manca il reparto di Cardiochirurgia, che per ora è previsto solo sulla carta. Pubblicato ieri l’elenco dei nomi dei nuovi primari ospedalieri e universitari e dei dirigenti delle macroaree a cui i reparti affini fanno riferimento. Gli occhi sono puntati sull’incarico del neo primario facente funzioni Enrico Coscioni, cardiochirurgo […]

SALERNO. C’è il doppio primario, ma manca il reparto di Cardiochirurgia, che per ora è previsto solo sulla carta. Pubblicato ieri l’elenco dei nomi dei nuovi primari ospedalieri e universitari e dei dirigenti delle macroaree a cui i reparti affini fanno riferimento. Gli occhi sono puntati sull’incarico del neo primario facente funzioni Enrico Coscioni, cardiochirurgo consigliere del governatore Vincenzo De Luca, che figura nel corposo elenco dei primari che sostituiscono quelli andati in pensione, dunque senza aver superato concorso e scelti su presentazione di domanda. Coscioni affiancherà lo stimato cardiochirurgo Severino Iesu, da anni al timone di un reparto, che di fatto finora comprende 20 posti letto tra quelli ordinari (ricoveri) e quelli dedicati all’emergenza. Da dicembre in Regione figura, però, un’altra ripartizione per la Cardiochirurgia: prima ne esisteva una sola (anche se di fatto già i vecchi atti aziendali prevedevano un doppione), poi da dicembre, per spianare il terreno al nuovo atto di programmazione aziendale, sono stati registrati 14 posti letto per la Cardiochirurgia di elezione (i ricoveri), quella affidata a Coscioni, e 6 all’emergenza cioè quella che va a Iesu. Comunque il nuovo atto prevede per i due primari della Cardiochirurgia rispettivamente 15 posti letto, quindi 30 posti in tutto con un aumento di dieci unità. Sono due dirigenti ospedalieri, hanno commentato al Ruggi ieri, chiedendosi perché nell’ateneo di Salerno non figurano professori universitari di Cardiochirurgia. Il reparto, però, non c’è: occorre il trasferimento in un’altra struttura rispetto a quella attuale, ma bisogna soprattutto assumere personale e dunque investire economicamente.

Forse per questo il commissario governativo, Joseph Polimeni, ha approvato l’atto, che porta la firma del dg Nicola Cantone, ma ha puntualizzato di essere in generale contro i “doppioni” che evidentemente comportano aggravi di costi, suggerendo ridimensionamenti. C’è da capire cosa faranno ora i dipendenti della Torre cardiologica, che avevano firmato una petizione contro lo sdoppiamento, mentre molti si chiedono se sarà, compatibile il ruolo di primario col ruolo politico di Coscioni.

In ogni caso la Cardiochirurgia aumenterà i posti letto e dunque amplierà il servizio all’utenza. Ma su questo punto l’ospedale è spaccato in due. C’è chi sostiene che non servisse affatto un doppio reparto e chi, invece, ritiene giusto l’esatto contrario. Per giunta c’è chi afferma che il reparto di elezione, e cioè quello dei ricoveri, era ambito da entrambi i chirurghi, Iesu e Coscioni, ma è il secondo ad averla spuntata e questo alimenterà tensioni che potrebbero danneggiare fortemente il clima all’interno della struttura.

C’è inoltre la parte politica, più che ospedaliera, che pure ha puntato il dito contro il doppio reparto e la scelta del primario caduta su Coscioni, consigliere del governatore regionale. Dunque la conferma dell’incarico ha fatto storcere inevitabilmente il naso a molti, nell’ambito ospedaliero e non solo. Ma scritto l’atto, i passi da compiere sono tanti. Anche per Neurochirurgia, ad esempio, ci sono due reparti sulla carta: c’è un ottimo chirurgo, il professore Giorgio Iaconetta, per la parte universitaria, ma per quella ospedaliera al Ruggi va ancora creata la sede. Il primario scelto, il chirurgo che dovrebbe occupare

la poltrona un tempo di Luciano Brigante, finito sotto inchiesta sulle mazzette per saltare le liste d’attesa, è Giuseppe Catapano. La sua fama lo precede, presto dovrebbe lasciare Benevento per approdare al presidio di via San Leonardo.

LA CITTA