Scandalo a luci rosse ad Ischia. Foto hard, frasi sconce e bugie. Ricatti sessuali, indagata una donna

17 febbraio 2017 | 16:24
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Scandalo a luci rosse ad Ischia. Foto hard, frasi sconce e bugie. Ricatti sessuali, indagata una donna

Ischia. Vendicatrice di mogli tradite oppure squallida ricattatrice? La verità sull’ennesimo scandalo a luci rosse che fa tremare l’isola d’Ischia, la accerterà la polizia postale che ha sequestrato lo smartphone di una donna, indiziata per essere l’autrice di un inedito «Ischia sexy leaks». Lei è una insospettabile quarantenne isolana la cui identità non è stata […]

Ischia. Vendicatrice di mogli tradite oppure squallida ricattatrice? La verità sull’ennesimo scandalo a luci rosse che fa tremare l’isola d’Ischia, la accerterà la polizia postale che ha sequestrato lo smartphone di una donna, indiziata per essere l’autrice di un inedito «Ischia sexy leaks». Lei è una insospettabile quarantenne isolana la cui identità non è stata finora svelata, e risulta indagata per aver molestato e forse anche ricattato – utilizzando svariati profili falsi sui social – decine e decine di uomini sposati, generando imbarazzo e anche tensioni nelle famiglie di noti professionisti isolani. Avvocati, medici, ingegneri, insegnanti, che risultano essere fra le vittime accertate della stalker seriale. La donna, residente ad Ischia Porto, per mesi e con la complicità di un uomo – a carico del quale sono in corso ulteriori accertamenti – ha tenuto in scacco le sue vittime e le loro famiglie. Pesanti gli addebiti a carico dei «registi» della pruriginosa vicenda: agli indagati vengono infatti contestati reati di particolare gravità che vanno dallo stalking alla sostituzione di persona, oltre che diffamazione e divulgazione di materiale pornografico. Ma gli investigatori del commissariato di Ischia, delegati dal pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta, titolare dell’inchiesta, stanno anche battendo la pista del fine estorsivo e ricattatorio. Un bel guaio giudiziario, insomma, per la fin troppo intraprendente signora isolana che si è proclamata «vendicatrice di mogli tradite» e alla quale sono stati sequestrati smartphone e tablet direttamente a bordo della nave da crociera sulla quale era in vacanza con il marito. Quando infatti gli agenti del commissariato di Ischia si sono presentati al domicilio della donna, quest’ultima era già partita da alcuni giorni. Immediata la telefonata del vicequestore Alberto Mannelli al comandante della nave che in quel momento si trovava nel porto di Palma de Maiorca. L’ufficiale è stato così delegato a perquisire la cabina della coppia e a sequestrare cellulari e computer portatili, nei quali si troverebbero le prove compromettenti dell’attività illecita della donna. Secondo quanto trapelato sul caso, la presunta stalker – attraverso una serie di falsi profili femminili (al momento ne sarebbero stati individuati e bloccati almeno quattro) – otteneva l’amicizia di esponenti della cosiddetta «Ischia bene» e in chat riusciva in alcuni casi a farsi inviare da loro foto compromettenti, col sistema ben noto dello scambio di foto esplicite per avallare il gioco del sesso virtuale. In un secondo momento la donna contattava mogli e fidanzate, inviando loro le foto al fine di dimostrare il tradimento dei rispettivi uomini. Il tutto – e questo è un particolare importante, perche gli esperti della polizia le ritengono artefatte – allegando a tali foto frasi il più delle volte scabrose. In altre occasioni, foto e chat incriminate venivano pubblicate direttamente attraverso i profili degli interessati, circostanza questa che induce a pensare che a monte ci sia stata anche una illecita attività di hackeraggio dei profili delle vittime. Le indagini sono dunque ancora in corso e i rilievi finali della polizia postale serviranno a delineare meglio il quadro accusatorio nei confronti della presunta «vendicatrice di mogli tradite», del ruolo svolto nella vicenda dal suo complice e delle finalità estorsive o meno, delle azioni poste in essere. In ogni caso, lo scandalo che scuote Ischia in queste ore si inserisce nella ben più ampia discussione che si fa in queste ultime settimane in particolare, sull’uso distorsivo che si può fare dei social, fra fake, avatar, notizie false, bullismo e violenza di genere. Il tutto a danno di altri ignari utenti di Facebook. (Il Mattino)