Sorrento e la Campania aumenta il turismo, aumentano gli alberghi d’eccellenza
SORRENTO. Aumentano gli arrivi e le presenze di turisti, soprattutto stranieri. Crescono il numero e le dimensioni degli alberghi, a cominciare da quelli di fascia alta. E città come Napoli e Sorrento restano tra le mete preferite dai vacanzieri di mezzo mondo scrive oggi il collega Ciriaco Viggiano su Il Mattino . Alla Campania, però, […]
SORRENTO. Aumentano gli arrivi e le presenze di turisti, soprattutto stranieri. Crescono il numero e le dimensioni degli alberghi, a cominciare da quelli di fascia alta. E città come Napoli e Sorrento restano tra le mete preferite dai vacanzieri di mezzo mondo scrive oggi il collega Ciriaco Viggiano su Il Mattino . Alla Campania, però, restano da vincere due grandi sfide: quella per la destagionalizzazione dei flussi turistici, concentrati nel periodo estivo, e quella per il rilancio dei trasporti, non all’altezza di località di fama internazionale. A chiarirlo è il dossier stilato da Banco di Napoli e Centro Studi e Ricerche sul Mezzogiorno (Srm) presentato ieri in un convegno a Sorrento. Il primo dato che balza all’occhio? In Campania, soprattutto in penisola sorrentina, il turismo non conosce crisi. Basti pensare che, tra il 2005 e il 2015, la regione ha fatto registrare un incremento degli arrivi pari al 18,3 per cento che, nel biennio 2014-2015, si è rivelato addirittura superiore alla media meridionale e nazionale. La Campania deve dire grazie soprattutto agli stranieri i cui arrivi sono cresciuti di quasi sei punti percentuali in dieci anni, a dispetto della crisi economica e dell’allarme terrorismo. «Un elemento importante hanno sottolineato Massimo Deandreis e Francesco Guido, direttori generali rispettivamente di Srm e Banco di Napoli visto che gli stranieri spendono di più e preferiscono gli alberghi di fascia alta». Non deve meravigliare, dunque, il fatto che gli hotel campani a 4 o 5 stelle siano aumentati del 9 per cento: uno sviluppo in linea con il trend di lungo periodo che ha visto il numero degli esercizi ricettivi lievitare del 92 per cento e la dimensione media degli alberghi passare da 64,8 a 70,1 posti letto. A fare la parte del leone sono Napoli e Sorrento. Soprattutto la cittadina costiera che, tra gennaio e ottobre dello scorso anno, è stata scelta come meta di vacanza da due milioni e mezzo di persone e nella quale si concentra il 13 per cento delle strutture ricettive e quasi il 15 dei posti letto dell’intera provincia di Napoli. Merito della varietà dell’offerta turistica di una terra dove gli ospiti possono scegliere tra mare e colline, cultura ed enogastronomia, terme e trekking. Per la città di Torquato Tasso come per il resto della Campania, però, la sfida resta quella di destagionalizzare. Nella nostra regione, infatti, il 63,8 degli arrivi è ancora concentrato tra maggio e settembre. Ed è questo che la relega al settimo posto nella classifica nazionale delle presenze nelle strutture ricettive. Per superare questo limite basterebbe ampliare l’offerta puntando non solo sul turismo balneare, ma anche su quello culturale ed enogastronomico. La vera nota dolente, però, restano i trasporti, come ha sottolineato il presidente regionale di Federalberghi Costanzo Iaccarino: «La Circumvesuviana è un disastro, mentre la statale 145 Sorrentina è perennemente bloccata. Per destagionalizzare bisogna risolvere anche questi problemi: gli imprenditori sono pronti a fare la propria parte a patto, però, che le istituzioni facciano altrettanto». Ma su questo fronte che cosa sta facendo la Regione? «La strategia è quella di fare rete ha chiarito Corrado Matera, assessore al Turismo di Palazzo Santa Lucia Serve un piano annuale e pluriennale concordato da tutte le istituzioni che incidono sul comparto, così come occorre una sinergia tra pubblico e privato per realizzare progetti di sviluppo. Se vogliamo valorizzare il turismo, non possiamo più procedere in ordine sparso».