Quando le autorità giapponesi hanno deciso la costruzione della stazione di Kayashima, nella periferia di Osaka, si sono trovati di fronte ad un problema complicato: un albero secolare proprio nel luogo dove era necessaria la costruzione. Ma con un po’ di creatività la soluzione è stata trovata: costruire la stazione attorno all’albero. Il “grande albero Kusu di Kayashima”, come è […]
Quando le autorità giapponesi hanno deciso la costruzione della stazione di Kayashima, nella periferia di Osaka, si sono trovati di fronte ad un problema complicato: un albero secolare proprio nel luogo dove era necessaria la costruzione. Ma con un po’ di creatività la soluzione è stata trovata: costruire la stazione attorno all’albero.
Il “grande albero Kusu di Kayashima”, come è noto il grande albero della canfora, è più vecchio dei registri storici, ma le stime gli danno più di 700 anni.
Quando la stazione fu inizialmente costruita, l’albero era a fianco di essa, e forniva ai passeggeri ombra e riparo da sole e pioggia. Ma con la crescita della popolazione giapponese, la stazione doveva essere ampliata. Nel 1972 era stato deciso di tagliare l’albero secolare.
All’albero però erano attribuite qualità quasi soprannaturali, e non mancano storie (o leggende) su strani incidenti che si sarebbero verificati come conseguenza alla decisione di abbattere l’albero. Ad esempio, un operaio che aveva tagliato un ramo dell’albero si ammalò poco dopo.
Forse più per superstizione che per amore della natura, alla fine fu deciso di lasciare l’albero dov’era, e di costruire la stazione attorno ad esso, trasformando l’albero in una sorta di altare, circondato da un recinto di corde shimenawa (usate nei rituali di purificazione nello shintoismo). Il risultato è qualcosa di assolutamente insolito, che però è riuscito a combinare le esigenze del progresso con la tutela della natura.
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