Tassisti, N.c.c. e la concorrenza Uber.

22 febbraio 2017 | 10:17
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Tassisti, N.c.c. e la concorrenza Uber.
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Tassisti, N.c.c. e la concorrenza Uber.
Tassisti, N.c.c. e la concorrenza Uber.

Lo scontro che da anni va avanti tra tassisti e n.c.c. si è arricchito negli ultimi tempi dell’arrivo di «Uber», la multinazionale che, tramite un’applicazione, manda un’auto con autista a prendere il cliente per accompagnarlo dove desidera. Fondato da Travis Kalanick e Garrett Camp nel 2009, Uber venne lanciato ufficialmente a San Francisco nel 2010, […]

Lo scontro che da anni va avanti tra tassisti e n.c.c. si è arricchito negli ultimi tempi dell’arrivo di «Uber», la multinazionale che, tramite un’applicazione, manda un’auto con autista a prendere il cliente per accompagnarlo dove desidera.

Fondato da Travis Kalanick e Garrett Camp nel 2009, Uber venne lanciato ufficialmente a San Francisco nel 2010, per poi approdare in varie città di tutto il mondo. Un po’ taxi, ma senza licenza, un po’ servizio di noleggio auto con conducente, il servizio di trasporto automobilistico privato che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti tramite un’app, è sbarcato, debuttando a Milano, ufficialmente in Italia tre anni fa. Qualsiasi normale cittadino, al di sopra dei 21 anni di età, con la   fedina penale pulita e una patente non sospesa da almeno 10 anni ,può improvvisarsi autista. Il cosi detto servizio “car sharing”iniziando ad essere attivo già da tempo in molte grandi città italiane sta man mano espandendosi in tutto il Paese. Pertanto non ci sarebbe da sorprendere se a breve quello che ancora potrebbe essere considerato un servizio anomalo potrebbe iniziare a prendere piede anche in penisola sorrentina. – Infatti in modo molto semplice ,chiunque possegga una macchina e abbia voglia di arrotondare, può trasformarsi in un tassista, magari anche solo per qualche ora nel week end.  Dopo aver scaricato l’applicazione, disponibile gratuitamente tramite l’Apple Store per i dispositivi iOS o sul Play Store per i dispositvi Android. per richiedere un passaggio, basta toccare le opzioni di viaggio e visualizzarne così gli orari, le dimensioni delle auto e i prezzi delle corse. Quindi va inserito il punto di partenza della corsa, toccare ‘Invia richiesta’ e l’autista arriverà in pochi minuti. Una volta inoltrata la prenotazione, è possibile visualizzare le informazioni di contatto del proprio autista e i dettagli dell’auto nell’app. Quando viene raggiunta la destinazione, il prezzo della corsa viene addebitato automaticamente sulla carta di credito associata all’account.  Il costo per una corsa varia in base al tipo di servizio richiesto, da ‘Uber Black’, la prima opzione di Uber che prevede la corsa su una berlina, a ‘Uber Lux’, dove la corsa avviene su un’auto costosa e di lusso, fino a ‘Uber Pop’, un servizio in parte assimilabile a un servizio di tipo ‘taxi’, nel quale attraverso la stessa app Uber è possibile ottenere passaggi da privato a privato.  Il servizio di car sharing, ultimamente è stato oggetto di varie manifestazione, come quelle di questi giorni, dei tassisti, arrivando persino in tribunale. Infatti, in via cautelare nel 2015, il Tribunale di Milano, in via cautelare e urgente ha disposto il blocco dell’App Uber Pop dopo aver accertato la concorrenza sleale del servizio. Non bastava quindi il conflitto che già da anni va avanti tra tassisti  e noleggiatori con conducente,  ora è subentrata anche, quella che ormai viene considerata un multinazionale come, Uber. Legittime le proteste dei tassisti le cui licenze, rilasciate dai comuni, possono arrivare a costare, nelle grandi città, anche alcune centinaia di migliaia di euro. Un prezzo che secondo i rappresentanti di categoria è giusto, in quanto rappresenta una sorta di liquidazione, pensando alla futura vendita della licenza, quando si va in pensione. Mentre per gli Ncc le autorizzazioni vengono rilasciate dalle amministrazioni comunali ed il cui costo potrebbe aggirarsi intorno ai 60 mila euro. Uno dei tanti motivi di protesta contro Uber da parte di entrambe le categorie che oltre a sottrarre lavoro in Italia , la multinazionale paga le tasse all’estero, Inoltre, mentre  tassisti e noleggiatori periodicamente vengono sottoposti a controlli, tra i quali casellario giudiziario, uso di stupefacenti ed alcol, pena la perdita della licenza, ciò assolutamente non avviene per Uber, dove chiunque si può improvvisare autista. – 22 febbraio 2017 – salvatorecaccaviello

Fonte Adnkronos