Terremoto, via al decreto: niente tasse per 134 Comuni danneggiati
Anzitutto, il massimo per le scuole. Poi il 40% in più nella busta paga, anche se non si lavora e non si vive nel cratere del terremoto, perché nessuno deve essere discriminato rispetto alle ferite provocate dalla terra. Il decreto numero tre del dopo terremoto approvato dal Consiglio del ministri e illustrato dal premier Gentiloni […]
Anzitutto, il massimo per le scuole. Poi il 40% in più nella busta paga, anche se non si lavora e non si vive nel cratere del terremoto, perché nessuno deve essere discriminato rispetto alle ferite provocate dalla terra. Il decreto numero tre del dopo terremoto approvato dal Consiglio del ministri e illustrato dal premier Gentiloni misura l’emergenza dove ancora c’è la percezione che si sia fatto poco da quel 24 agosto in avanti, il giorno in cui tutto è cominciato. E se la busta pesante, ossia lo stipendio senza le imposte, darà respiro ai lavoratori dipendenti, imprenditori e aziende all’interno del cratere del terremoto non avranno l’assillo dell’Irpef. Per quanto tempo? Almeno un anno, prorogabile a due. Lo stesso vale per la cassa integrazione e la sua proroga sempre a vantaggio delle imprese danneggiate dal sisma. Il passo in più, quindi, è per i lavoratori pendolari che risiedono nelle zone terremotate, ma vivono e lavorano fuori, ovunque sia. Particolare attenzione per le imprese agricole e zootecniche che dal decreto avranno 35 milioni . Stessi benefici temporali, da gennaio a settembre 2017, anche dei termini per la notifica delle cartelle di pagamento e per la riscossione, nonché le attività esecutive da parte degli agenti della riscossione. E questo vale sia per le pratiche relative a Equitalia, sia per quelle degli enti locali e delle Regioni. Non solo: sono prorogati i termini per la deliberazione da parte dei Comuni che si avvalgono di agenti per la riscossione diversi da Equitalia, per l’adesione alla cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali, che consente ai contribuenti di evitare il pagamento d’interessi di mora e sanzioni per le cartelle emesse dal 2000 al 2016. Capitolo semplificazione burocratica. Comuni e Regioni possono ricorrere a procedure semplificate. Ma la regina del decreto resta la scuola: per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico 2017/2018 nelle aree terremotate, si semplificano le procedure di affidamento degli appalti pubblici per lavori, servizi e forniture, necessari a realizzare gli interventi funzionali alla ripresa, ovvero allo svolgimento della normale attività educativa e didattica, attraverso la costruzione di nuovi edifici scolastici e la messa in sicurezza di quelli resi inagibili dal sisma. A tal fine si prevede l’adozione, da parte del Commissario straordinario per la ricostruzione Errani, di specifici piani e il ricorso alla procedura negoziata con l’invito a cinque operatori economici iscritti all’anagrafe Antimafia. Comuni e Province possono, inoltre, agire in sostituzione dei soggetti attuatori e predisporre i progetti sulla base delle priorità stabilite dal Commissario straordinario d’intesa con i Presidenti di Regione. Emergenza abitativa. Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria vengono autorizzate ad acquisire al patrimonio di edilizia residenziale pubblica immobili da destinare alle popolazioni residenti in edifici resi inagibili dal terremoto, previa approvazione di congruità del prezzo di acquisto. Infine la giustizia: si prevede il rinvio del riordino delle circoscrizioni giudiziarie de L’Aquila e di Chieti, nonché disposizioni in materia di sospensione dei termini processuali per talune sedi giudiziarie interessate da eventi sismici. E i soldi? Gentiloni assicura: «Ci sono centinaia di milioni di euro». (Italo Carmignani – Il Mattino)