Vico Equense. Il Paradiso sommerso rischia di soffocare

28 febbraio 2017 | 14:48
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Vico Equense. Il Paradiso sommerso rischia di soffocare

Vico Equense.  Incuria e inciviltà minacciano la biodiversità del Banco di Santa Croce, un bellissimo specchio di mare racchiuso in una zona di tutela biologica nelle acque della bellissima cittadina Vico Equense: un piccolo ma brulicante scrigno di bellezza amato dai subacquei e dai fotografi di tutto il mondo, soprattutto dalle tante persone che amano […]

Vico Equense.  Incuria e inciviltà minacciano la biodiversità del Banco di Santa Croce, un bellissimo specchio di mare racchiuso in una zona di tutela biologica nelle acque della bellissima cittadina Vico Equense: un piccolo ma brulicante scrigno di bellezza amato dai subacquei e dai fotografi di tutto il mondo, soprattutto dalle tante persone che amano il mare.

E’ uno degli angoli più belli d’Italia, del Golfo di Napoli e del Mar Tirreno: siamo a trecento metri dalla costa, al largo di Capo d’Orlando, dove inizia la Penisola Sorrentina. Sulle pareti scoscese, prende forma la suggestiva “nursery” dei gattopardi, che qui vengono a deporre le uova, tra le gorgonie colorate.

Un nuovo allarme giunge dall’associazione MedSharks, che studia e monitora la popolazione di squaletti. E’ il drammatico report dell’ultima immersione, di appena sabato scorso: lenze incagliate tra le rocce avvolgono le uova, gorgonie rosse sradicate dagli strattoni delle lenze, pezzi di corallo galleggianti. “Eppure qui sarebbe proibita la pesca (molto assidua soprattutto per i datteri di mare) – denunciano i ricercatori dell’associazione – ma evidentemente avvicinarsi alla scogliera sommersa è una tentazione troppo forte per i bracconieri del mare: attorno al Banco, il pesce si riproduce velocemente. Chi non ha scrupoli, pesca con più facilità”.

Non basta l’impegno, quasi quotidiano, di un gruppo di appassionati subacquei, coordinati da Pasquale Manzi del Bikini Diving, che nel corso degli anni ha organizzato immersioni per i tanti turisti ed appassionati ma anche una serie eventi di sensibilizzazione (i cosiddetti “BioBlitz”): la vita del Banco e la sua biodiversità appaiono, oggi, sempre più a rischio.

“Denunciamo e ripuliamo, senza soluzione di continuità. – spiegano – Portiamo via lenze e ami, reti e rifiuti. I danni sono però incalcolabili: la settimana scorsa diverse uova di gattopardo erano state strappate dalle gorgonie e giacevano sbattute sul fondale. Chiediamo più controlli e una maggiore civiltà, in particolare dai pescatori della domenica. Si teme tanto l’impatto dei subacquei sull’ambiente ma il vero problema è la devastazione che anche in pochi minuti un solo pescatore di frodo può causare con le sue lenze. Questo è un piccolo Paradiso da proteggere e tutelare”.

Spesso noi cittadini vicani e soprattutto della penisola, non solo non conosciamo questi posti stupendi, ma ci sembrano una novità per non averne mai sentito parlare prima, nemmeno per qualche attività di salvaguardia, se non tramite associazioni locali che operano senza un lucro. Continuiamo a fare battaglia. Io in primis, che con articoli qui su Positano News ho già scritto per la battaglia contro la devastazione del pescare i datteri di mare che non solo sono molto ricercati sulle tavole per il periodo natalizio, ma per chi li vende fruttano bei soldi e un assurdo abnorme guadagno a discapito del nostro bellissimo mare poco e scarso tutelato. Certamente non sono soltanto i datteri di mare che fanno gola a questi “assassini”: coralli, seppie e vari tipi di pesci sono quelli più introvabili in molte zone costiere ma più presenti in questo specchio acquatico affascinante.