Vico Equense. Pari opportunità, la commissione apre a immigrati e comunità Lgbt
Vico Equense. Rimuovere ostacoli che costituiscono discriminazione nei confronti di donne, disabili, bambini, anziani, stranieri e membri della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Questo il principale obiettivo che avrà la commissione pari opportunità del Comune di Vico Equense, il cui nuovo regolamento è stato approvato pochi giorni fa. Un’apertura che rappresenta un significativo […]
Vico Equense. Rimuovere ostacoli che costituiscono discriminazione nei confronti di donne, disabili, bambini, anziani, stranieri e membri della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Questo il principale obiettivo che avrà la commissione pari opportunità del Comune di Vico Equense, il cui nuovo regolamento è stato approvato pochi giorni fa. Un’apertura che rappresenta un significativo passo in avanti verso il consolidamento di una società basata su tolleranza e integrazione. Il vecchio documento, del 2012, riservava una specifica attenzione solo alle donne. Adesso il consiglio comunale ha deciso di ampliare le categorie che necessitano di particolari tutele. Secondo il nuovo regolamento, infatti, la commissione dovrà essere costituita da rappresentanti di comunità quali anziani (over 65), sanità, scuola, lesbiche, gay, bisessuali e transgender, disabili, associazioni del territorio, extracomunitari residenti sul territorio comunale da almeno due anni, madri lavoratrici, giovani (18-35 anni), inoccupati da più di un anno. Avrà ruolo consultivo e di proposta, occupandosi di tutte quelle situazioni che vedono individui appartenenti alle fasce deboli soccombere alle più svariate forme di prevaricazione. «Nel precedente regolamento si parlava di pari opportunità di genere – spiega il consigliere comunale Marilisa Di Guida – e abbiamo ritenuto invece ampliare e prevedere all’interno della commissione la rappresentanza di altre categorie sociali che a nostro avviso sono ugualmente svantaggiate dal punto di accesso ai servizi e integrazione sociale. Abbiamo, ad esempio, deciso di inserire un rappresentate di extracomunitari residenti sul territorio comunale da almeno due anni perché consideriamo che dopo tale periodo una persona riesca ad avere consapevolezza e conoscenza del territorio di appartenenza e possa percepire difficoltà di integrazione». Tra le finalità della commissione, infatti, quella di promuovere una cultura del rispetto delle persone di ogni colore, appartenenza, età, genere, orientamento sessuale. Subito dopo il suo insediamento, la commissione dovrà sviluppare un «programma per sostenere una cultura dei diritti umani, non violenza, tolleranza, rispetto delle differenze e della legalità – come si legge nel documento – per affermare la cultura della prevenzione, lotta a soprusi e disuguaglianze inaccettabili, e contro ogni forma di discriminazione, con l’obiettivo di dare un impulso forte finalizzato alla creazione di una città sicura e a misura di cittadino». (Ilenia De Rosa – Il Mattino)