Agropoli. Il consigliere di minoranza Malandrino sfida il sindaco Alfieri: «L’autovelox è illegale»
«L’autovelox di Agropoli non è autorizzato e non ci sono i presupposti per la sua permanenza. A sostenerlo è il consigliere di minoranza Emilio Malandrino, che replica alle affermazioni del sindaco di Agropoli Franco Alfieri, il quale, nei giorni scorsi, aveva evidenziato che «l’apparecchiatura ha raggiunto lo scopo per la quale è stata installata, è […]
«L’autovelox di Agropoli non è autorizzato e non ci sono i presupposti per la sua permanenza. A sostenerlo è il consigliere di minoranza Emilio Malandrino, che replica alle affermazioni del sindaco di Agropoli Franco Alfieri, il quale, nei giorni scorsi, aveva evidenziato che «l’apparecchiatura ha raggiunto lo scopo per la quale è stata installata, è legittima ed autorizzata». «Vorrei ricordare al sindaco – afferma Malandrino – che mai abbiamo contestato uno strumento che possa rilevare eccessi di velocità ed essere quindi strumento di tutela e prevenzione per l’incolumità degli utenti, ma contestiamo le sue verosimili illegittimità per diventare strumento di vessazione autentica e far cassa ai danni dei contribuenti». Sulla legittimità dell’autovelox il consigliere evidenzia: «A oggi, a meno che ci siano atti “occultati”, tutta la documentazione dice esattamente il contrario chiarendo in maniera inequivocabile che l’autorizzazione con la quale lo strumento oggi è funzionante è difforme rispetto a ciò che è stato autorizzato». E in relazione al numero di incidenti precisa: «Il sindaco ignora l’attività svolta dalla Questura di Salerno che, con due verifiche diverse, ha valutato l’indice di incidentalità su quel tratto di strada assolutamente irrilevante, essendo di circa dieci volte più basso in percentuale a quanto prevede la Direttiva Maroni per autorizzare l’installazione di una postazione fissa». Infine per i ricorsi specifica che «se questo strumento verrà dichiarato privo delle previste autorizzazioni e qualche organo superiore imporrà apposito decreto di sospensione e rimozione, da quella fase in avanti ci saranno richieste di rimborsi e danni che graveranno in maniera pesante sulle casse comunali». (La Città di Salerno)