CENTOLA Grotta killer sequestrata: morirono 3 sub

16 marzo 2017 | 11:35
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CENTOLA Grotta killer sequestrata: morirono 3 sub

CENTOLA. E’ stata sequestrata ieri mattina, dalla Capitaneria di Porto, la grotta della Scaletta di Capo Palinuro dove persero la vita lo scorso anno i sub Mauro Cammardella e Mauro Tancredi (entrambi di Palinuro) e il milanese Silvio Anzola. Il cunicolo scuro e tortuoso, che si estende per 16 metri a circa 45 metri di […]

CENTOLA. E’ stata sequestrata ieri mattina, dalla Capitaneria di Porto, la grotta della Scaletta di Capo Palinuro dove persero la vita lo scorso anno i sub Mauro Cammardella e Mauro Tancredi (entrambi di Palinuro) e il milanese Silvio Anzola. Il cunicolo scuro e tortuoso, che si estende per 16 metri a circa 45 metri di profondità in località Punta Iacco, è stato sottoposto a sequestro su disposizione del pm Vincenzo Palumbo che coordina le indagini sulla tragedia. «Dalle risultanze investigative – si legge sull’ordine di sequestro – emerge la necessità di acquisire ulteriori rilievi ed ulteriore risultanze per la ricostruzione dei fatti». Insomma le indagini per accertare l’esatta dinamica della tragedia sono ancora in corso.I militari del Circondario Marittimo di Palinuro, diretti dal tenente di vascello Andrea Palma, in questi mesi non hanno tralasciato alcun dettaglio: dagli accertamenti di natura tecnica alle testimonianze raccolte subito dopo l’incidente. Anche perché le vittime non erano certo sub alle prime armi: Cammardella era un istruttore con il brevetto per la speleologia subacquea e titolare del Diving Mauro Sub; suo cugino, il medico Tancredi era il suo assistente istruttore, autore di saggi su flora e fauna marina. Il terzo, un loro amico di Milano originario di Parma, Anzola, faceva immersioni in zona con loro da 15 anni. Si erano cimentati in un’impresa che non gli era estranea: la Grotta Scaletta, di cui è ritenuta esplorabile solo la prima parte a Punta Iacco, non molto distante dal porto di Palinuro.Si immersero alle 10.30 di quel tragico 19 agosto e un’ora e mezza dopo scattò l’allarme dalla “Valeria”, la motobarca del centro sub. La situazione apparse sin dal principio difficilissima. Prima ancora dell’arrivo degli speleo sub dei vigili del fuoco furono alcuni sub di Palinuro a scendere nel cunicolo con la speranza di poter trarre i salvo i tre sub dispersi. Ma il tentativo fu vano perché il cunicolo era impercorribile: l’acqua era troppo torbida e le condizioni proibitive. I corpi furono estratti dalla grotta solo dopo alcuni giorni. Una grotta maledetta se si pensa che venti anni prima nello stesso punto persero la vita altri tre sub polacchi. E sempre a Capo Palinuro, nel 2012, nella grotta del Sangue, persero la vita altri quattro sub che non riuscirono più a trovare la via d’uscita.

VINCENZO RUBANO LA CITTA DI SALERNO