Cinipide, arrivano gli indennizzi alle imprese agricole. Nel salernitano 335.000 euro per i danni causati due anni fa

15 marzo 2017 | 17:26
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Cinipide, arrivano gli indennizzi alle imprese agricole. Nel salernitano 335.000 euro per i danni causati due anni fa

Alla provincia di Salerno circa un quarto dei fondi stanziati dalla Regione Campania per l’indennizzo alle imprese agricole che hanno subito danni causati dal cinipide galligeno del castagno. I fondi fanno riferimento ai problemi che il settore ha accusato nel periodo compreso tra i mesi di maggio e novembre del 2014. I fondi stanziati per […]

Alla provincia di Salerno circa un quarto dei fondi stanziati dalla Regione Campania per l’indennizzo alle imprese agricole che hanno subito danni causati dal cinipide galligeno del castagno. I fondi fanno riferimento ai problemi che il settore ha accusato nel periodo compreso tra i mesi di maggio e novembre del 2014. I fondi stanziati per tutta la Campania ammontano ad un milione 270.000 euro. In provincia di Salerno arriveranno 335.000 euro circa e saranno accreditati presso le tesorerie delle Comunità montane che hanno fatto da tramite nella presentazione delle istanze di indennizzo formalizzate dalle imprese agricole danneggiate. Nello specifico, alla Comunità montana Irno-Solofrana andranno 110.243,71 euro, alla Monti Picentini 78.456,87 euro, alla Alburni 44.186,86 euro, alla Gelbison e Cervati 40.616,58 euro, alla Calore Salernitano 42.807,15 euro, alla Alento e Monte Stella 12.640,64 euro e, infine, alla Bussento, Lambro e Mingardo 6.423,54 euro. Saranno poi gli enti montani a trasferire le risorse ricevute alle aziende danneggiate in proporzione al danno ricevuto da ciascuna. L’indennizzo in questione dovrà essere elargito entro quattro anni dalla data della calamità, pertanto il trasferimento dei fondi dovrà essere effettuato entro il mese di novembre del 2018. Anche nel 2016 il cinipide del castagno ha messo in ginocchio i castanicoltori della provincia di Salerno che hanno subito un crollo della produzione che si aggira intorno al 95%. Il problema riguarda in particolar modo una decina di comuni dove ci sono centinaia di ettari vocati alla castanicoltura. Nell’area degli Alburni e del Cilento a subire ingenti danni sono stati i coltivatori di Sicignano, Stio Cilento, Roccadaspide e Magliano Vetere. A questi si aggiungono anche i comuni di Acerno, Calvanico, San Cipriano e Giffoni Valle Piana. In tutta la provincia di Salerno sono circa 5.000 gli ettari di terreno vocati alla castanicoltura. La Coldiretti di Salerno aveva previsto già nei mesi scorsi che il 2016 sarebbe stato un anno nero per il settore. E così è stato visto che il calo della produzione è stato peggiore a quello del 2014 quando il crollo fu dell’85%. Nei mesi scorsi sono state avviate le pratiche per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale del comparto castanicolo. Ad annunciarlo tempo fa, nel corso di un incontro pubblico a Roccadaspide, è stato il direttore della Coldiretti Enzo Tropiano. La produzione del 2016 è stata praticamente azzerata a causa del cinipide ma anche di un andamento climatico anomalo. Da un’analisi effettuata sulle piante, inoltre, è emersa la presenza dell’antagonista naturale del cinipide, il torymus sinensis. Coldiretti auspica, infine, «che in tempi brevi – ha sottolineato Tropiano – venga accolta la proposta di classificare il castagno come essenza forestale o frutticola, in modo da poter avviare investimenti con il prossimo Psr. Attualmente i castagneti sono esclusi». (La Città di Salerno)