De Magistris a Salvini: «Confronto su Napoli? Solo da candidato premier. Se dici che devo morire, a casa mia non entri»
«Ho ascoltato ricostruzioni false. Non abbiamo mai detto che Salvini non potesse venire a Napoli. Abbiamo fatto una cosa diversa, riteniamo che le politiche di Salvini siano razziste, antimeridionali, non potevamo autorizzare un luogo del comune come la mostra d’Oltremare, si era trovato il luogo alternativo». Luigi de Magistris non si dà pace; non ci […]
«Ho ascoltato ricostruzioni false. Non abbiamo mai detto che Salvini non potesse venire a Napoli. Abbiamo fatto una cosa diversa, riteniamo che le politiche di Salvini siano razziste, antimeridionali, non potevamo autorizzare un luogo del comune come la mostra d’Oltremare, si era trovato il luogo alternativo». Luigi de Magistris non si dà pace; non ci sta a passare per «il responsabile politico» dei disordini di sabato scorso. Da giorni, infatti, su tv, radio e giornali l’ex pm continua a ribadire gli stessi concetti, a ripetere le stesse cose. Ma il suo messaggio – stando alle critiche bipartisan – non sembra attecchire. E non solo. Perché ora si ritrova anche nella posizione che Salvini intende sfidarlo a casa su un faccia a faccia per parlare, addirittura, di Napoli. «Non ci abitueremo mai al fatto che possano essere fatti normali se si dice “Napoli colera”, “i napoletani puzzano”, “gli stranieri devono essere buttati via”. Le politiche di Salvini sono pericolose, seppelliamolo politicamente». A Radio24 il sindaco napoletano è tornato sull’argomento: «Se tu mi dici che devo morire, non ti faccio entrare a casa mia. Alla mostra d’Oltremare non si è potuta fare una manifestazione che era stata preparata da mesi perché si è voluto assecondare un capriccio di Salvini. Un confronto con lui? Visto che si vuole candidare a guidare il paese, penso che ci potremo confrontare quando finirò di fare il sindaco e mi candiderò contro di lui e le sue politiche antimeridionaliste. Io sono lo Stato? Non ho mai detto questo, ma che rappresento l’istituzione e ho rappresentato la posizione del sindaco di Napoli. Altra cosa sono le posizioni di chi manifesta, e visto che c’era qualcuno che voleva addossare qualcosa al sindaco non ho partecipato». Esattamente le parole che Salvini avrebbe voluto sentirsi dire per replicare così: «De Magistris scappa e dice che si confronterà con me nel 2020. Peccato… ma sarò presto di nuovo a Napoli per liberare la città da questo burattino». E se Salvini è stato criticato da Umberto Bossi, che in un’intervista al Corriere della Sera ha biasimato l’idea del segretario del Carroccio di venire a Napoli e cercare voti, de Magistris è finito nel mirino di altri esponenti della Lega. Tra i quali, probabilmente, il più moderato di tutti: Roberto Maroni, che oggi guida la Regione Lombardia, ma che ha un passato da ministro degli Interni e che quindi ha un’idea molto chiara dei problemi di ordine pubblico: «Minniti ha fatto bene a garantire il diritto costituzionale di libertà di espressione; il sindaco de Magistris ha sbagliato tutto, si è messo dalla parte dei violenti, cosa che un sindaco non può fare», sono state le parole di Maroni: «Mi auguro – ha concluso l’ex esponente del governo Berlusconi – che i napoletani se ne ricordino alle prossime elezioni». Quando però, de Magistris, non sarà più ricandidabile. (Corriere del Mezzogiorno)