È morto Cino Tortorella: il suo mago Zurlì fece sognare i bambini

23 marzo 2017 | 15:41
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È morto Cino Tortorella: il suo mago Zurlì fece sognare i bambini

Era stato amatissimo dai bambini, Mago Zurlì, un personaggio fiabesco che animava lo Zecchino d’oro. Cino Tortorella  è morto a Milano, avrebbe compiuto 90 anni a giugno. Una carriera di successo, ma gli ultimi anni erano stati amari. Era stato amatissimo dai bambini, Mago Zurlì, un personaggio fiabesco che animava lo Zecchino d’oro. Cino Tortorella  […]

Era stato amatissimo dai bambini, Mago Zurlì, un personaggio fiabesco che animava lo Zecchino d’oro. Cino Tortorella  è morto a Milano, avrebbe compiuto 90 anni a giugno. Una carriera di successo, ma gli ultimi anni erano stati amari.

Era stato amatissimo dai bambini, Mago Zurlì, un personaggio fiabesco che animava lo Zecchino d’oro. Cino Tortorella  è morto a Milano, avrebbe compiuto 90 anni a giugno. Una carriera di successo, ma gli ultimi anni erano stati amari.

L’esclusione dallo Zecchino d’oro, una decina di anni fa, lo aveva profondamente colpito: “Sto facendo un’azione legale perché voglio riprendermi lo Zecchino e voglio difenderlo da chi ne vuole distruggere lo spirito. La Rai mi sta facendo fare la fine di Mike Bongiorno, ma io non avrò nemmeno il funerale in Duomo” aveva dichiarato in quel periodo Tortorella dai microfoni dell’Alfonso Signorini Show su Radio Montecarlo.

Una vita passata in tv, come autore e regista, ma anche appassionato ed esperto di enogastronomia, Tortorella lega la popolarità a quel personaggio di mago che lo fa diventare un’icona televisiva. Per due volte, nel 2007 e nel 2009, il suo cuore smise di battere: due ischemie dalle quali, ironizzava “sono partito più forte di prima”. L’anno scorso a Pomeriggio 5 aveva raccontato di aver visto l’aldilà. “Mi sono sentito in una dimensione straordinaria senza sentire più dolore” aveva spiegato in trasmissione “mi sono trovato in un abisso di chiarità e ho visto il volto di mia sorella e di Mariele Ventre (la direttrice del coro dell’Antoniano ndr), Io non sono molto religioso ma dico a tutti che la vita non sarà finita dopo”.

Lo Zecchino d’Oro era una sua creatura, era stato con quello show per bambini che, vestito da mago, con tanto di mantella azzurra, aveva conquistato il grande pubblico. “Sono molto addolorato”, aveva spiegato “lo Zecchino d’Oro l’ho inventato io cinquant’anni fa. Dei frati dell’Antoniano non è rimasto nessuno, un nuovo direttore ha deciso di eliminare tutti quelli che avevano costruito la storia dello Zecchino e anche Topo Gigio è stato considerato troppo vecchio”.

Nato a Ventimiglia nel 1927, Tortorella esordisce nel mondo dello spettacolo in un ruolo che ne segna l’intera carriera. Pare sia stato Umberto Eco, all’epoca funzionario Rai, a proporgli, nel 1957, il programma per ragazzi Zurlì, il mago del Giovedì, di cui Tortorella è anche l’ideatore. Una mantella azzurra e la bacchetta magica lo rendono subito figura inconfondibile per il pubblico dei più piccoli.

Confortato dal successo propone ai frati dell’Antoniano di Bologna, Lo Zecchino d’oro, gara canora per bambini di cui Tortorella conduce tutte le edizioni. Nel 2002, in occasione della 45ma edizione, entra nel guinness dei primati per aver presentato lo stesso spettacolo. Dalla collaborazione con l’Antoniano nascono anche altre trasmissioni: Il primo giorno di scuola (Festa dei Remigini), La Festa della Mamma, Canzoni per Alpha Centauri, Viva le vacanze, Tre farse, un soldo, Le due Befane. Sino a Una magica notte Aspettando il Natale, condotta nel 2000 con Ettore Bassi e Ada Tourè.

Per cercare di far dimenticare Mago Zurlì realizza Chissà chi lo sa? (1961), Nuovi incontri, Scacco al Re (1972), Il Dirodorlando2 (1975), Classe di ferro, La luna nel pozzo2 (1984), Bravo bravissimo (1991), condotto da Mike Bongiorno. Aveva scritto anche libri per ragazzi. Quest’anno la doccia fredda: per Mago Zurlì non c’è più spazio in tv, e l’ultima accusa: “Alla Rai non importa più della tv dei ragazzi”. Il suo grande rammarico era legato al fatto che la tv avesse cancellato gli adolescenti. “Non ci sono più trasmissioni fatte a misura di ragazzo. Oggi i giovani sono dimenticati dalla televisione e questo è un vero peccato”.

Aveva smesso di essere Mago Zurlì all’ inizio degli anni 70. “Eppure, per la gente”, raccontava con un misto di stupore “resto quello. Anche se ho fatto moltissime cose”. L’Italia davanti alla tv sognava con un mago, poi i maghi non sono bastati più.

fonte: repubblica.it