Gragnano. Un risarcimento in denaro per ottenere uno sconto di pena o un patteggiamento. Le due maestre della scuola elementare «Ungaretti» di Gragnano, accusate di aver picchiato tra il 2015 e il 2016 due alunni in classe, finiscono a processo e, alla prima udienza dinanzi al gup Emma Aufieri del tribunale di Torre Annunziata, prendono […]
Gragnano. Un risarcimento in denaro per ottenere uno sconto di pena o un patteggiamento. Le due maestre della scuola elementare «Ungaretti» di Gragnano, accusate di aver picchiato tra il 2015 e il 2016 due alunni in classe, finiscono a processo e, alla prima udienza dinanzi al gup Emma Aufieri del tribunale di Torre Annunziata, prendono tempo. «Vogliamo cercare un accordo con le parti civili, per poi chiudere il processo con un rito alternativo» spiegano i legali di Elisa B., 59 anni e l’insegnante di sostegno Maria Laura R., 37, entrambe gragnanesi e accusate di maltrattamenti aggravati ai danni di due minori.Parti civili sono stati ammessi i familiari di quattro degli 11 bambini individuati come «offesi» dal comportamento violento delle due insegnanti, tutti assistiti dagli avvocati Roberto Attanasio, Nicola De Marco e Daniele Ionà. «Tutta la classe – sostiene l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Barbara Aprea della Procura oplontina – ha subito quel tipo di violenza assistita». Dunque, tutti sono da considerare persone offese. I genitori degli altri 7 bambini, però, hanno deciso di presenziare in aula, ma di non nominare un avvocato per costituirsi per avere i danni. Tra i 4, invece, ci sono un bambino di 8 anni, che avrebbe subìto quelle violenze tanto da chiedere ai genitori di non andare più a scuola, e una bimba disabile di 9 anni, anche lei vessata dalle due insegnanti.A incastrare le due maestre violente sono stati i video ripresi dalle telecamere nascoste in aula dai carabinieri della stazione di Gragnano, che in gran segreto hanno condotto le delicatissime indagini, senza turbare la già complessa situazione di quella classe della terza elementare gragnanese. Tutto è partito nel febbraio 2015, con la denuncia presentata dalla madre del bambino di 8 anni, talmente terrorizzato dal comportamento delle maestre da chiedere di non andare più a scuola. «Schiaffi, strattonamenti e insulti» avrebbe subito il piccolo, davanti anche agli altri compagni di classe. Tutto era accaduto in una terza elementare del primo circolo didattico di Gragnano, nella sezione distaccata che si trova all’interno dell’istituto Roncalli e che ospitava solo una classe di pochi alunni di zone periferiche gragnanesi. Dopo la denuncia, sono state raccolte diverse testimonianze, poi i video hanno tolto ogni dubbio agli inquirenti. Particolarmente grave era stato ritenuto anche l’atteggiamento della maestra di sostegno nei confronti di un’alunna di 9 anni affidata a lei poiché affetta da ritardo nell’apprendimento.Alla prossima udienza, il giudice scioglierà le riserve e, se ci saranno stati gli accordi, potrebbe accogliere anche la richieste di patteggiamento. Sulla possibile entità della cifra che le imputate offrirebbero alle famiglie coinvolte gli avvocati non si sono espressi: è presumibile che la trattativa si svolgerà nella massima discrezione.Nel frattempo, la più anziana delle due è in prepensionamento, l’altra è stata trasferita in un’altra scuola gragnanese. Lo stesso copione, sempre a Gragnano, era stato vissuto pochi mesi prima con un’altra maestra che adesso sta affrontando il processo. Anna A., anche lei prepensionata, avrebbe malmenato e insultato «mostrando un atteggiamento aggressivo» alcuni alunni del piccolo plesso – poi chiuso – di Cappella Bisi. In quel caso fu la dirigente a denunciare ai carabinieri gli episodi, segnalati dai genitori. Delle 58 parti offese, solo in 4 si sono costituite parti civili, assistite tra gli altri dall’avvocato Pierina Di Stefano. Anche in quel caso, gli schiaffi della maestra avevano spinto alcuni bambini a chiedere ai genitori di non andare più a scuola. Le telecamere, poi, svelarono alcuni episodi di violenza avvenuti in sala mensa.
IL MATTINO DI NAPOLI