La grande festa musicale di Erasmus

2 marzo 2017 | 10:38
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La grande festa musicale di Erasmus
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La grande festa musicale di Erasmus

Grande successo di critica e pubblico nella chiesa di Santa Apollonia per la due giorni in musica per il trentennale del programma di studio europeo  Di OLGA CHIEFFI Un soprano brasiliano di passaggio da Bruxelles, Carla Jaci e un geniale pianista canadese Adam Boeker sono stati certamente il simbolo della due giorni di festa in […]

Grande successo di critica e pubblico nella chiesa di Santa Apollonia per la due giorni in musica per il trentennale del programma di studio europeo

Di OLGA CHIEFFI

Un soprano brasiliano di passaggio da Bruxelles, Carla Jaci e un geniale pianista canadese Adam Boeker sono stati certamente il simbolo della due giorni di festa in SantaApollonia per l’importante trentennale del programma Erasmus. Il doppio appuntamento nato dalla ferace sinergia del Conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno e la Bottega San Lazzaro principiata con Peppe Natella e portata avanti dalla figlia Chiara, ha ospitato il doppio appuntamento nella abituale cornice della Chiesa cinquecentesca. Musica per tutti i gusti è stata proposta con l’abituale perfetta organizzazione e scelta da un trio rodatissimo formato dalla coordinatrice dell’Ufficio Relazioni Internazionali Margherita Coraggio e dalle docenti di musica da camera Anna Bellagamba e Francesca Taviani. Un pubblico entusiasta ha tenuto a battesimo la calda voce di Carla Jaci, dal Brasile a Bruxelles, folgorata dal magistero della nostra docente Marilena Laurenza, seguendola fino a Salerno. Per il pubblico di Santa Apollonia, la Jaci con Ilaria Capaldo al pianoforte, ha un’aria di rarissimo ascolto di Ildebrando Pizzetti musica per il verso musicale di Gabriele D’Annunzio. Splendidamente sottolineata dal pianoforte che si limita a dare essenziali risonanze armoniche al declamato della voce è stata la linea del canto che esplica il contenuto della lirica ed esprime con forza l’aspetto evocativo del testo dannunziano. Un duo che ha valorizzato in modo ammirevole la qualità della fattura compositiva, l’eloquenza e in particolare le strategie espressive del pezzo. Applausi anche per le chitarre di Marco Di Matteo, Salvatore Esposito Ferraioli e Matus Medved, quest’ultimo slovacco nella classe di Gianluigi Giglio, i quali hanno omaggiato Mario Castelnuovo Tedesco, la sua ricerca armonica piuttosto densa e complessa, un fattore che arricchisce notevolmente il pregio delle linee melodiche, punto sempre saliente nell’inventiva del compositore italiano, nella Sonatina Canonica op.196, e lo stile, come è ovvio, non si discosta dall’estetica romantica, nelle due arie tratte da The Divan of Moses-Ibn-Ezra evocate da Anna Maria Novi e Ilaria Sicignano. La star delle due serate è stata il pianista di Vancouver Adam Boeker, che sarà a Salerno per l’intero anno nella classe di Giulio De Luca. Enfant prodige a soli 13 anni ha vissuto da solo in Inghilterra, per studiare con Murray McLachlan, finalista nel concorso della BBC per giovani musicisti il Quintetto per pianoforte Weinberg con il famoso Zemlinsky Quartet, vincitore del Bordeaux String Quartet Competition e Concorso del Chetham eseguendo il Concerto No.3. di Sergej Prokofiev, allievo oggi di Matthias Kirschnereit presso l’Accademia di Musica di Rostock, alla due giorni di Erasmus ha suonato in trio con Francesco Pio Ferrentino al clarinetto e Francesco Quarata al fagotto. Un incontro, ormai di prammatica in Santa Apollonia sul trio Pathétique di Mikail Glinka. Un giovane trio che ha lasciato il segno per intensità e capacità di dar voce all’espressione lirica e cantabile, colto, senza reticenze e posto in rilievo con rara pregnanza di emozioni. La prima giornata ha chiuso con un brass composto da Alessandro Pisapia e Nicola pio Cucino alla tromba, Giovanna Bruno al corno, Vincenzo Abate al trombone, Michele Buono alla tuba e Chiara Granato alle percussioni, i quali si sono arrampicati pericolosamente sulle arditezze delle nostre arie d’opera, un florilegio di gusto bandistico e con difficoltà al di sopra del grado di preparazione degli strumentisti, che si sono ampiamente rifatti con il Camille Saint Saens del Carnevale degli animali e la semplice partitura di The Little Niagar di Claude Debussy. Sorrisi ricambiati da applausi per Matus Medved che si è cimentato da solista nella Fantasia n°34 di Francesco Milano, prima di lasciare la ribalta al quartetto del pianista Alfonso Todisco con Chiara Civale al violino, Francesca Senatore alla viola e Sharon Viola al cello. Il quartetto ha eseguitoil Quartetto in Sol minore K478 di Wolfgang Amadeus Mozart infondendo alla partitura il massimo fulgore fonico e la miglior connotazione strumentale in un equilibrio assoluto, dettato dal pianoforte. Articolazione e pronuncia cantabile, mai leziosa e compiaciuta per i Cinqu petits duos op.56 di César Cui con Giusi Costa al flauto, Olena Vesna al violino e Quian Fang Wei al pianoforte che è arrivata diritta al cuore, ma anche ai nervi della scrittura del compositore francese. Finale con l’Allegro molto e lo Scherzo dal Trio in sol minore op.63 di Carl Maria von Weber, eseguito da Adam Boeker al pianoforte, Franco Ascolese al flauto ed Emanuele Esposito al cello, due pagine offerte con ispirazione sorgiva nell’immaginazione melodica, senza debolezze nella costruzione e con una possibilità di lettura di cui l’interpretazione ha dato conto con matura pienezza.