L’artista Michelangelo Pistoletto, dopo Pompei, porta la sua opera «Terzo Paradiso» a Scampia

15 marzo 2017 | 18:20
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L’artista Michelangelo Pistoletto, dopo Pompei, porta la sua opera «Terzo Paradiso» a Scampia

Michelangelo Pistoletto come una rockstar. A Pompei ieri mattina il maestro dell’Arte Povera, cappello e cappotto neri sotto un sole quasi estivo, ha firmato decine di autografi, si è lasciato travolgere dai selfie ed è stato acclamato a gran voce dagli studenti con cori da stadio: «Pistoletto, uno di noi!». E lui di rimando, sorridente: […]

Michelangelo Pistoletto come una rockstar. A Pompei ieri mattina il maestro dell’Arte Povera, cappello e cappotto neri sotto un sole quasi estivo, ha firmato decine di autografi, si è lasciato travolgere dai selfie ed è stato acclamato a gran voce dagli studenti con cori da stadio: «Pistoletto, uno di noi!». E lui di rimando, sorridente: «Grazie, siete bravissimi». L’occasione è la Giornata del Paesaggio che nel sito archeologico più famoso del mondo viene festeggiata con l’intervento di un protagonista dell’arte contemporanea. Gentile e disponibile, Pistoletto coinvolge i visitatori e i ragazzi di alcune scuole in un’azione collettiva incentrata sulla sua poetica più recente, quella del «Terzo Paradiso» che dopo l’intervento a Ravello dello scorso anno è stato dedicato stavolta alla rinascita di Pompei. Legato a Napoli e a Ravello, dove ha esposto l’estate scorsa nell’ambito del Festival, il maestro ha in programma altre tappe per il viaggio del «Terzo Paradiso». Il progetto sarà portato a Pozzuoli, poi a Napoli al Suor Orsola Benincasa e in una scuola di Scampia. Ma ci sarà anche l’autore? «Il progetto viaggia anche senza di me, ma poi trovano sempre il modo di coinvolgermi…». Proprio come a Pompei, dove l’installazione è stata preparata nelle settimane scorse su indicazioni di Pistoletto, arrivato poi l’altro ieri sul luogo per la supervisione finale. Nella suggestiva Palestra Grande degli scavi, diversi elementi fatti di vari materiali creano un doppio cerchio che si incrocia, formandone un terzo. «È un’opera collettiva», spiega l’artista, «che si completa con la presenza di tutti quelli che la guardano». Ma cosa significa? «I tre cerchi rappresentano il simbolo matematico dell’infinito, ma anche la natura e l’artificio, con la rinascita che viene dall’incontro dei due. Così come dall’unione di me e te scaturisce una terza entità che è il noi. Tesi e antitesi producono sempre una sintesi e questo è il dato importante per la ricerca dell’armonia, per affermare la volontà del mondo di rinascere. In questo senso l’arte può avere un forte impatto sociale». La riflessione di Pistoletto è di natura filosofica, pur avendo un risvolto di aperto impegno civile. «Tutto il mio discorso nasce dal concetto di infinito. Ogni attimo del presente va via senza tregua, fugge, è mutevole e quindi il presente stesso è l’infinito. Ma è anche il tempo in cui viviamo. Quello che vediamo in uno specchio cambia di attimo in attimo e per questo nel mio lavoro entrano le superfici specchianti: chi le guarda entra nell’opera e al tempo stesso gli specchi contengono l’infinito e lo moltiplicano». Altro nodo fondamentale del lavoro di Pistoletto è la presenza della dinamica dei tre elementi, ovvero dei tre cerchi: «Io la chiamo trinamica, perché dalla dualità si produce sempre un terzo elemento che prima non c’era, dunque è la formula stessa della creazione e può essere utilizzata perfino in politica o nei rapporti umani perché tende all’armonia, alla conciliazione delle parti, all’equilibrio. L’arte oggi deve essere usata per questo, per cambiare la società». In questo senso, portare a Scampia il «Terzo Paradiso» significa «sprigionare energia». Ma lavorare a Pompei è stato importante, perché, spiega il soprintendente Massimo Osanna che ha fortemente voluto l’iniziativa, «stiamo assistendo davvero a una rinascita del sito». Per Pistoletto Pompei ha un «forte valore emotivo. Qui gli esseri umani sono stati bloccati in una sorta di fotografia tridimensionale. Dai negativi delle persone rimaste sotto la cenere viene il positivo del calco. È straordinario». Poi viene trascinato via, alcuni studenti hanno realizzato disegni ispirati al Terzo Paradiso e glieli mostrano. L’artista approva, l’energia per cambiare il mondo per lui viene soprattutto da ragazzi come questi. (Corriere del Mezzogiorno)