Una pioggia di fondi per studiosi del Mezzogiorno, aspiranti designer e per generici interventi di «promozione e sostegno dello spettacolo». C’è anche questo nel mare magnum di interventi contenuti nel maxi-emendamento al collegato alla legge di stabilità, che arriverà in Consiglio regionale la prossima settimana e su cui in commissione Bilancio si è subito scatenata […]
Una pioggia di fondi per studiosi del Mezzogiorno, aspiranti designer e per generici interventi di «promozione e sostegno dello spettacolo». C’è anche questo nel mare magnum di interventi contenuti nel maxi-emendamento al collegato alla legge di stabilità, che arriverà in Consiglio regionale la prossima settimana e su cui in commissione Bilancio si è subito scatenata la bagarre.Relegate all’ultimo dei 18 articoli del provvedimento, infatti, ecco spuntare le «misure di sostegno alla cultura diffusa». In primis l’istituzione di un fantomatico «Fondo per lo studio e la conoscenza della storia, dell’economia e delle idee sociali del Mezzogiorno», finanziato con 500mila euro all’anno dal 2017 al 2019. A cosa servirà? A sostenere «il funzionamento di enti, associazioni e fondazioni che svolgono attività di analisi, studio e ricerca, nonché di tutela e promozione del patrimonio archivistico e librario, finalizzate alla diffusione e valorizzazione della cultura meridionalistica, con particolare riguardo agli aspetti storici, sociali, economici e istituzionali». Come se ci fosse ancora bisogno di studi sul Sud e sulle sue risorse.
Ancora, qualcuno alla Regione deve aver pensato che anche all’ombra del Vesuvio possano nascere geni del design come Jonathan Ive, visionaria mente creativa di Apple. Altrimenti non si spiegherebbe la scelta di destinare 200mila euro all’anno dal 2017 al 2019 per finanziare il premio di design «Massimo Vignelli».
IL MATTINO.IT