Napoli. Preti e festini gay, il pm chiede gli atti alla Curia. La Guardia di Finanza acquisisce la documentazione

8 marzo 2017 | 17:28
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Napoli. Preti e festini gay, il pm chiede gli atti alla Curia. La Guardia di Finanza acquisisce la documentazione

Napoli. Entra nel vivo l’indagine conoscitiva avviata dalla Procura sui presunti festini a luci rosse ai quali avrebbero partecipato anche sacerdoti. Su disposizione del pm Clelia Mancuso, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio, i finanzieri del Nucleo di polizia giudiziaria della Procura hanno chiesto alla Curia napoletana l’acquisizione della documentazione già raccolta presso […]

Napoli. Entra nel vivo l’indagine conoscitiva avviata dalla Procura sui presunti festini a luci rosse ai quali avrebbero partecipato anche sacerdoti. Su disposizione del pm Clelia Mancuso, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio, i finanzieri del Nucleo di polizia giudiziaria della Procura hanno chiesto alla Curia napoletana l’acquisizione della documentazione già raccolta presso gli uffici di largo Donnaregina e ritenuta almeno potenzialmente utile a ricostruire i fatti. Il fascicolo è ancora iscritto come “fatti non costituenti notizie di reato”. L’inchiesta è stata aperta sulla base degli articoli di stampa pubblicati nei giorni scorsi e dopo che, a fine febbraio, il cardinale Crescenzio Sepe aveva disposto la sospensione del parroco della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, affidando il caso al Tribunale ecclesiastico per gli accertamenti previsti dal diritto Canonico. Successivamente, ulteriori elementi sono stati portati all’attenzione dei magistrati dall’associazione Meter, la onlus che si occupa di lotta alla pedofilia ed è guidata dal sacerdote catanese don Fortunato Di Noto. Il referente regionale di Meter, don Alessandro Grimaldi, ha incontrato il procuratore aggiunto Frunzio, che coordina il pool “reati in danno di fasce deboli”. In questa fase i magistrati non ipotizzano alcun reato. L’obiettivo degli accertamenti però è capire se, all’ombra dei presunti incontri a sfondo sessuale che avrebbero avuto fra i protagonisti anche sacerdoti, si siano verificati episodi illeciti, in particolare collegati alle leggi in materia di prostituzione oppure di abusi sui minori. Elementi concreti a supporto di queste ipotesi, al momento, non ce ne sono. Ma gli inquirenti sono decisi ad approfondire gli aspetti e a non trascurare alcun filone investigativo. Nei prossimi giorni, la Procura comincerà a sentire i primi testimoni proprio allo scopo di ricostruire un quadro il più possibile dettagliato della vicenda. Il caso ha scosso i fedeli e gli ambienti ecclesiastici e viene seguito con cautela ed attenzione anche dal cardinale Sepe. Ora però bisogna trovare la verità. (la Repubblica)