Nocera Inferiore. Profughi ospitati nelle case confiscate alla camorra
Nocera Inferiore. Due edifici confiscati alla camorra potrebbero entrare nel piano di accoglienza per gli immigrati. Un progetto virtuoso, sotto la sigla dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che andrebbe a risolvere molti problemi di ordine pubblico. «Questo piano ci consente di congelare la possibilità per cui dalla prefettura possano mandarci […]
Nocera Inferiore. Due edifici confiscati alla camorra potrebbero entrare nel piano di accoglienza per gli immigrati. Un progetto virtuoso, sotto la sigla dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che andrebbe a risolvere molti problemi di ordine pubblico. «Questo piano ci consente di congelare la possibilità per cui dalla prefettura possano mandarci dei migranti senza preavviso – dice l’assessore alle Politiche sociali, Saverio D’Alessio – e ci consente di non avere privati che si muovono autonomamente tramite prefettura, insediandosi nella nostra città senza che il Comune abbia alcuna parte nella gestione». I due edifici individuati sono ubicati in via Astuti e via Fucilari, entrambi confiscati alla malavita. «È importante presentare questo progetto, in modo da trasformare in positivo questa preoccupazione tra i cittadini che devono adempiere al percorso di integrazione – dice l’assessore nocerino – Il progetto Sprar ci piace perché l’elemento centrale diviene il Comune di Nocera Inferiore, rispetto ad altri tipi di accoglienza dove gli elementi centrali sono le cooperative, con cui si potrebbero verificare problemi sui territori. Qui sarà il Comune a gestire». In queste settimane, proseguono gli studi e i sopralluoghi per individuare strutture che possano accogliere gli immigrati. L’obiettivo è quello di distribuirli in maniera omogenea. «Il percorso prevede tre requisiti. Non devono formarsi assolutamente dei ghetti, ecco perché dislochiamo questi appartamenti presenti nel comune; inoltre importante è che abbiamo anche la possibilità di poter scegliere la tipologia di ospiti, magari ospitando famiglie che sono maggiormente affidabili sul piano della sicurezza; in terzo luogo dobbiamo pianificare in modo da gestire al meglio il percorso basato sull’integrazione». Tra le strutture in valutazione, questi due edifici, che versano in condizioni quasi disastrose. «Oggi è inabitabile – dice D’Alessio – ma tramite i fondi che fanno parte del progetto, ci troveremo delle proprietà utilizzabili e fruibili. Bisogna presentare la carta catastale della planimetria, servono dei preventivi di spesa. L’iter è ancora lungo ma ce la faremo». Ci sono anche dei privati che hanno messo a disposizione gli appartamenti per l’ospitalità degli immigrati. «Questo progetto vogliamo condividerlo con la città – dice – Faremo un incontro con i cittadini dove tracceremo assieme le linee guide. Siamo anche in contatto con Libera che vogliamo coinvolgere nell’ottica dell’uscita, nei prossimi mesi, di un bando relativo all’utilizzo dei beni. È importante che Libera possa collaborare». (La Città di Salerno)