Sono quattro i medici dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore finiti sotto inchiesta all’atto del conferimento dell’incarico per l’autopsia di Lucia Faiella(nella foto), la donna di di 44 anni morta lo scorso 2 febbraio dopo un intervento: la signora, sposata con figli, affetta dal morbo di Crohn, una patologia cronica dell’apparato gastrointestinale, aveva subìto un […]
Sono quattro i medici dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore finiti sotto inchiesta all’atto del conferimento dell’incarico per l’autopsia di Lucia Faiella(nella foto), la donna di di 44 anni morta lo scorso 2 febbraio dopo un intervento: la signora, sposata con figli, affetta dal morbo di Crohn, una patologia cronica dell’apparato gastrointestinale, aveva subìto un intervento e degli accertamenti diagnostici seguiti da una lunga degenza e poi dalla morte, per la quale il marito ha presentato una denuncia all’autorità giudiziaria diversi giorni dopo i fatti.
Il pm titolare dell’inchiesta, Ernesto Caggiano, ha affidato la consulenza al medico-legale, dottor Carlo De Rosa, per una ricostruzione documentale a partire dalla cartella clinica, con analisi di frammenti di tessuto prelevati nel corso di una biopsia. Dopo la prima fase di accertamenti e verifiche “a distanza”, l’esito della relazione stabilirà il prosieguo, con eventuale, successiva necroscopia. Il lavoro investigativo di autopsia documentale prevede una ricostruzione documentale accurata da svolgersi a posteriori, partendo dall’esito e ripercorrendo le tappe, minuto per minuto, dalla patologia sofferta alle ultime verifiche diagnostiche, con le terapie e l’intervento, concentrando l’attenzione sull’ultimo periodo ospedaliero nella struttura dell’“Umberto I”.
Da una prima rosa di dieci soggetti sotto inchiesta, tra medici e infermieri intervenuti nel caso, si è arrivati agli attuali quattro, informati con avviso di accertamento tecnico irripetibile dall’ufficio inquirente, con nomina di propri consulenti di parte. L’obiettivo preponderante sarà stabilire la causa del decesso, su cui la famiglia chiede chiarezza: nella denuncia presentata alla polizia, con avvio dell’iter di ricostruzione e accertamento a cura della Procura di Nocera, c’è tutta la versione dei fatti resa dai parenti, in particolare dal marito.
La vicenda al vaglio della magistratura presenta dei punti oscuri da sbrogliare con metodo scientifico, rimettendo insieme i tasselli culminati nel decesso della signora. È necessaria la verifica di errori e omissioni realizzate in corso d’opera e di eventuali ritardi, calcolando tutto quello che poteva essere fatto per salvare la signora. A distanza di giorni dal decesso la denuncia ha avviato l’attività, partita per questo con ritardo e particolare cautela. L’ulteriore sviluppo investigativo, in caso di elementi da chiarire, potrebbe essere la riesumazione del cadavere della quarantaquattrenne,necessaria solo in casi estremi per lo svolgimento dell’esame autoptico.Il risultato dell’esame affidato al consulente della Procura è il passaggio decisivo per stabilire i ruoli dei quattro professionisti indagati.
di Alfonso T. Guerritore LA CITTA DI SALERNO