NOCERA. re colpi di pistola in sequenza ricacciano la città nell’incubo della guerra tra bande: sono le diciassette circa, ora di primo passeggio pomeridiano, tra i ragazzi dei doposcuola e i negozi ormai tutti aperti, quando una lite tra due persone prende una brutta piega. La questione, pare legata a una donna, parte dal centralissimo […]
NOCERA. re colpi di pistola in sequenza ricacciano la città nell’incubo della guerra tra bande: sono le diciassette circa, ora di primo passeggio pomeridiano, tra i ragazzi dei doposcuola e i negozi ormai tutti aperti, quando una lite tra due persone prende una brutta piega. La questione, pare legata a una donna, parte dal centralissimo bar Roma, lungo via Garibaldi, prosegue verso piazza Guerritore e si trasforma in un inseguimento armato. Spunta una pistola, qualcuno spara durante l’inseguimento, forse a scopo intimidatorio. Secondo testimoni che non convergono nel racconto, la rincorsa sarebbe proseguita all’altezza del passaggio a livello in via Dentice, per poi perdersi lungo i binari.
Pur conservando molti punti oscuri, la ricostruzione della vicenda ha preso una direzione decisa in prima serata: un pregiudicato paganese – M. C. – che la polizia stava cercando, si è costituito ad Angri ed ha raccontato la sua versione dei fatti; al termine è stato denunciato a piede libero.
Le indagini sulla sparatoria sono scattate subito: sul posto è arrivata la polizia del locale commissariato con ispettori e investigatori oltre a due unità della squadra mobile di Salerno: del resto la memoria degli scontri armati tra bande dello scorso autunno era ancora viva, la tensione si tagliava a fette. Dei bossoli nessuna traccia, la scientifica ha setacciato le strade, si è individuata un’auto parcheggiata lungo via Fava, sono state sentite i clienti del bar, i passanti, qualche esercente, fino a un abbozzo di ricostruzione. I video delle telecamere, numerose in più punti dell’area, sono stati subito acquisiti.
Sul posto sono arrivati i vigili urbani, il traffico s’è intasato mentre proseguivano le verifiche; sono arrivati anche alcuni uomini del nucleo operativo dei carabinieri. Qualcuno ha parlato di un’arma usata e poi infilata in una borsetta, mentre si consolidava nei racconti la presenza di una donna quale elemento scatenante. Le ore successive agli spari sono state concitate, con le forze dell’ordine impegnate nella visione delle immagini e nelle verifiche delle testimonianze.
Non ci sono stati feriti, fortunatamente: solo allarme, di nuovo, solo caccia aperta allo sparatore, capace di adoperare l’arma nel mezzo di un (apparentemente) tranquillo pomeriggio di quasi primavera. Con l’ombra delle gang relegata sullo fondo di un fatto dai contorni appena più privati,
una lite che non ha impedito l’utilizzo di un’arma nel cuore della città. Mentre i cittadini prima chiedevano, e poi hanno proseguito il loro giro, come fossero abituati. O quasi. «Che è successo?» «Niente, hanno sparato un’altra volta».
di Alfonso T. Guerritore LA CITTA DI SALERNO