Novità pensioni e pensioni anticipate nel 2017
Ufficializzati i dettagli del meccanismo per la pensione anticipata attraverso il sistema noto come APE, ossia Anticipo Pensionistico. Il sistema APE permette di andare in pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo, ossia a 63 anni invece che 66 anni e 7 mesi, come sarebbe la norma per i lavoratori dipendenti. Il tutto […]
Ufficializzati i dettagli del meccanismo per la pensione anticipata attraverso il sistema noto come APE, ossia Anticipo Pensionistico. Il sistema APE permette di andare in pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo, ossia a 63 anni invece che 66 anni e 7 mesi, come sarebbe la norma per i lavoratori dipendenti. Il tutto anticipato di un anno per le donne. Il requisito necessario è di aver versato contributi per 42 anni e 10 mesi nel caso degli uomini e per 41 anni e 10 mesi nel caso delle donne. Per accedere alla pensione anticipata si deve richiedere un prestito bancario da rimborsare in 20 anni. Il rimborso del prestito avverrà automaticamente, una volta raggiunta l’età pensionabile, con una trattenuta sull’ammontare della pensione ricevuta dall’INPS. Si tratta di una misura che permette di approdare all’agognata pensione tutta una serie di lavoratori che rischiano di essere interessati a breve da licenziamenti causati da crisi aziendali, o che sono già disoccupati. Per questi ultimi sono previste delle casistiche specifiche, come vedremo più avanti.
La legge di stabilità 2017 ha definito nei dettagli il funzionamento del meccanismo, con tutte le casistiche specifiche. Innanzitutto potranno accedere alla pensione anticipata i lavoratori nati tra il 1951 ed il 1953, che dovessero avere diritto ad un assegno pensionistico massimo di € 1350 lordi. L’anticipo pensionistico, o APE, prevede tre casi specifici, per accompagnare alla pensione diverse categorie di lavoratori. Su Economia-italia.com è possibile trovare tutte le informazioni specifiche riguardo all’anticipo pensionistico.
La prima categoria, nota come APE volontaria, riguarda i lavoratori di almeno 63 anni, che abbiano maturato almeno 20 anni di regolare contribuzione. La seconda, chiamata APE aziendale, permette alle aziende che hanno bisogno di ridurre il personale, di pagare l’assegno pensionistico ai lavoratori che vengono pre-pensionati. La terza categoria, nota come APE Sociale, riguarda una serie di lavoratori alle prese con problemi di occupazione, e nello specifico:
Lavoratori disoccupati con almeno 30 anni di contributi, che non beneficino di altri ammortizzatori sociali
- Lavoratori invalidi almeno al 74% che abbiano maturato, anche in questo caso, 30 anni di contributi
- Lavoratori che devono accudire un parente disabile da almeno 6 mesi, e che abbiano maturato 30 anni di contributi
- Lavoratori che hanno maturato 36 anni di contributi, appartenenti a categorie che svolgono attività lavorative gravose, come specificato dal D.lgs. 67/2011. E’ necessario che stiano svolgendo tali attività lavorative gravose da almeno 6 anni