Premio Ue alla tesi di dottorato del salernitano Vincenzo Citro: «Ho avuto offerte dall’estero, ma rimarrò qui»
Salerno. Vincenzo Citro ha solo 29 anni. È salernitano e il suo nome è legato a un esempio di eccellenza nel campo di ricerca della meccanica dei fluidi. Laureato in ingegneria meccanica, è oggi assegnista al dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Salerno. Quest’anno il suo percorso si arricchisce con un importante riconoscimento. Con la […]
Salerno. Vincenzo Citro ha solo 29 anni. È salernitano e il suo nome è legato a un esempio di eccellenza nel campo di ricerca della meccanica dei fluidi. Laureato in ingegneria meccanica, è oggi assegnista al dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Salerno. Quest’anno il suo percorso si arricchisce con un importante riconoscimento. Con la sua tesi di dottorato è vincitore del premio Clean Sky Best PhD Award e il 21 marzo parteciperà alla cerimonia patrocinata dalla Comunità Europea che si terrà a Bruxelles. L’ambito di ricerca è quello aeronautico, finalizzato a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Qual è il cuore della sua tesi di dottorato? Il mio lavoro si è soffermato su tre aspetti di rilievo. Ho lavorato a un metodo che permette di capire la nascita della turbolenza sulle pale di un elicottero; ho poi creato un algoritmo che permette di accelerare le simulazioni numeriche per i fluidi e infine ho creato una procedura di adattamento della griglia computazionale per effettuare una simulazione dei fluidi in modo ottimale. Quanto tempo dedica al lavoro di ricerca? Otto/nove ore al giorno, dal lunedì al venerdì. Per i tre anni di dottorato ho dedicato molto spazio proprio al lavoro su questo progetto. Il dipartimento è la mia seconda casa. Come ha appreso di questo premio e cosa ha provato? Ho ricevuto una comunicazione scritta e mentre leggevo mi sono ritrovato travolto da un misto di gioia e di soddisfazione. Però, prima ancora di essere una cosa personale, questo è un riconoscimento per il gruppo, perché ripaga anche gli sforzi fatti dal Dipartimento che ci permettono di accrescere quotidianamente il nostro bagaglio. Quindi una bella soddisfazione condivisa? Sono felice di portare al mio Dipartimento questo tipo di soddisfazione. Mi piace sottolineare l’impegno del gruppo, ringraziando innanzitutto il professore Paolo Luchini, che è un punto fermo per la comunità mondiale della fluidodinamica. Poi c’è il professore Flavio Giannetti che completa con me il gruppo di ricerca di fluidodinamica. Cosa vede nel suo futuro? Ammetto di aver ricevuto anche offerte di lavoro dall’estero. Le ho rifiutate tutte. Anche se il momento per le Università non è felicissimo, ho fiducia nella ricerca italiana. (La Città di Salerno)