EBOLI – Nella scuola dell’insegnante pedofilo nessuno si è rivolto ai carabinieri. Il dirigente scolastico sapeva delle molestie alle alunne, ma non si è mai presentato in caserma. Anche gli altri insegnanti di musica sapevano. Le mamme ebolitane delle quattro alunne molestate hanno preferito il silenzio. «Da me è venuta una sola mamma a segnalare […]
EBOLI – Nella scuola dell’insegnante pedofilo nessuno si è rivolto ai carabinieri. Il dirigente scolastico sapeva delle molestie alle alunne, ma non si è mai presentato in caserma. Anche gli altri insegnanti di musica sapevano. Le mamme ebolitane delle quattro alunne molestate hanno preferito il silenzio. «Da me è venuta una sola mamma a segnalare le molestie di quel professore – ricorda il dirigente scolastico, ora in pensione – richiamai il docente, poi lui si mise in malattia. Nel suo fascicolo professionale non c’erano altre segnalazioni simili». La questione, nella scuola periferica di Eboli, secondo le mamme sarebbe stata coperta da un velo di omertà. Tanto che dopo 228 giorni di malattia, l’insegnante molesto è tornato in cattedra. Nel centro di Eboli. In una scuola media dove le mamme ora sono indignate: «Se le prime molestie risalgono nel 2014, perché quest’insegnante nel 2017 ancora non era stato sospeso?».La svolta dopo tre anni, grazie a un ragazzino di sedici anni. Un giovane di Campagna, molestato sull’autobus della Sita dal professore pedofilo. Se la famiglia di Campagna non si fosse rivolta al maresciallo Pessolano, l’insegnante ora sarebbe ancora in cattedra. Il 23 maggio 2016 è la data del trauma. Il 16enne sale in autobus a Battipaglia. «Sei fidanzato? Dove vai a scuola? A che ora esci?» furono le prime domande confidenziali dell’insegnante molesto. Poi la mano del professore finì sulla spalla del 16enne, quindi sul capezzolo. Da lì sulla gamba e infine sui genitali. Il ragazzo si ribellò, il professore si voltò di spalle.
di Francesco Faenza IL MATTINO.IT