Salerno. Colpo da 35.000 euro al vivaio Verdevivo. Portati via un camion e un escavatore
Salerno. In tre anni ha subito quattro furti. L’ultimo risale a sabato notte, quando gli hanno portato via un camion e un escavatore del valore di oltre 35.000 euro. Giovanni Naddeo è avvilito. «Ci sentiamo indifesi e abbandonati», sbotta, mentre mostra i catenacci spaccati e le telecamere di videosorveglianza che finoranonsono bastati a metterlo al […]
Salerno. In tre anni ha subito quattro furti. L’ultimo risale a sabato notte, quando gli hanno portato via un camion e un escavatore del valore di oltre 35.000 euro. Giovanni Naddeo è avvilito. «Ci sentiamo indifesi e abbandonati», sbotta, mentre mostra i catenacci spaccati e le telecamere di videosorveglianza che finoranonsono bastati a metterlo al riparo dalle “visite” di una banda di ladri specializzati in furti legati agli attrezzi per l’agricoltura. Il suo Verdevivo vivai, in via Scavate Case Rosse, è uno dei più famosi della città e da anni è punto di riferimento per chiunque voglia rifare il look al proprio terrazzo o giardino. «Da quattro anni a questa parte siamo finiti nel mirino di questi delinquenti – racconta il titolare – Ormai siamo completamente demoralizzati e probabilmente le forze dell’ordine lo sono ancora più di noi. Basti guardare la recrudescenza dei furti in appartamento, è una emorragia che nessuno riesce più a controllare». Naddeo ha scoperto il furto ieri mattina, all’apertura del vivaio.«Hanno rotto la catena a bordo strada con cui recintiamo l’esterno per evitare di trovarvi auto parcheggiate, poi hanno spaccato i catenacci anti scasso, sono penetrati nella struttura e sul camion hanno caricato l’escavatore, fuggendo via in pochissimi istanti, come confermano i filmati delle telecamere», spiega. Nel video si vedono tre o quattro persone, con i volti coperti dai cappucci delle felpe, che in maniera rapida e precisa si dirigono verso l’area dove si trovano gli automezzi per poi fuggire. «Credo si tratti di una banda organizzata: un gruppo si fa lasciare sulla tangenziale da un complice che li attende a furto ultimato – racconta Naddeo – Da quanto ho appreso, potrebbe trattarsi di stranieri provenienti dall’Europa dell’Est». Un’ipotesi piuttosto fondata, visto che esiste un fiorente mercato nero delle attrezzature legate al mondo dell’agricoltura: camion, trattori e arnesi da lavoro vengono imbarcati clandestinamente a Bari per raggiungere l’Albania, dove sono successivamente rivenduti a piccole imprese o a gruppi di coltivatori. Un fenomeno che sta martoriando soprattutto la Piana del Sele, a partire da Pontecagnano, dove si è registrata, negli ultimi tempi, una impennata di questi raid ai danni di agricoltori e aziende. «Negli anni ci hanno portato via due trattori, due camion e diversi attrezzi da lavoro, tra cui costose motoseghe – ricorda Naddeo – Vengono ciclicamente a trovarci e non c’è stato finora nulla che abbia potuto fungere da deterrente». A niente sono infatti serviti i catenacci antiscasso, le telecamere e la presenza fissa di cani da guardia, che i ladri probabilmente riescono a narcotizzare o a spaventare. Il risultato è che negli ultimi tre anni, il vivaio della zona industriale ha perso oltre duecentomila euro: «Parliamo di una cifra importante, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo tutti – continua il titolare di Verdevivo – Ogni volta che subiamo un furto siamo costretti a ripartire da zero, a reinvestire risorse e a rimetterci in gioco. Per quanto tempo potremmo continuare in questo modo? La situazione è diventata insostenibile». Pochi mesi fa il vivaio ha registrato anche un altro furto: quello di un trattore che gli studenti dell’istituto agrario avevano deciso di parcheggiare in azienda, pensando di poter dormire sonni tranquilli grazie alla presenza delle telecamere: «Immaginavano che la nostra azienda potesse offrire loro qualche garanzia in più rispetto a un istituto dove i ladri avrebbero avuto più facilmente campo libero. E invece non è stato così», sottolinea amareggiato Naddeo, che chiede maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine in una zona dove anche altre strutture commerciali hanno avuto problemi con la microcriminalità. (La Città di Salerno)