Salerno. Rifiuti e siringhe davanti all’ufficio Anagrafe in via Picarielli, un luogo frequentato da centinaia di utenti ogni giorno
Salerno. Cumuli di immondizia, deiezioni canine e resti di cibo accompagnati da ogni sorta di rifiuto casalingo. Così si presenta, a colpo d’occhio, il lato destro del manto stradale che costeggia le scalinate d’ingresso degli uffici comunali di via Picarielli. Spostandosi neanche di un paio di metri ci si rende conto che la situazione è […]
Salerno. Cumuli di immondizia, deiezioni canine e resti di cibo accompagnati da ogni sorta di rifiuto casalingo. Così si presenta, a colpo d’occhio, il lato destro del manto stradale che costeggia le scalinate d’ingresso degli uffici comunali di via Picarielli. Spostandosi neanche di un paio di metri ci si rende conto che la situazione è più grave della comune incuria che spesso caratterizza molti luoghi periferici della città. Proprio lì, ad un passo dalle scale, infatti, non è possibile non accorgersi della presenza di coperte pronte all’uso, preservativi e siringhe usate sparse in ogni angolo. Sono i residui evidenti di un posto che la notte sembra trasformarsi in un’alcova a cielo aperto per tossicodipendenti e abituali avventori del degrado. Il problema è sotto gli occhi di tutti e il timore è che il pericolo possa trasformarsi in danno. Basti pensare che proprio in quei locali, sede dell’ufficio Anagrafe del Comune, ci sono madri che ogni giorno vanno e vengono con i propri bambini per sbrigare pratiche amministrative o richiedere documenti. «Non riesco a capire come sia possibile. Mi sembra inverosimile – dice Antonio, mentre attende in fila – che nessuno degli impiegati si accorga della vergogna che c’è lì fuori. Servirebbero barricate e scioperi, forse così qualcuno ascolterebbe». Ancora più indignata la signora Mirela che, insieme con i nipoti, esce dagli uffici e si appresta a gettare il biglietto staccato: «Vorrei vedere – dice tenendo stretta a sé i piccoli – se la sede del Comune in via Roma versa in questo stato. Organizzano conferenze e dibattiti nelle aule storiche. Io li porterei qui a tenere un incontro con personalità importanti… Non oso immaginare dove metterebbero la faccia. E poi, pensino al pericolo che si corre. Chiunque potrebbe inciampare tra i rifiuti e siringhe. Siamo vittime dell’abbandono, questa zona è considerata solo periferia da lasciare ai margini». (La Città di Salerno)