Salerno. Tesi e appelli, richieste respinte a Giurisprudenza: non saranno rivisti i criteri di voto stabiliti a febbraio

28 marzo 2017 | 16:54
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Salerno. Tesi e appelli, richieste respinte a Giurisprudenza: non saranno rivisti i criteri di voto stabiliti a febbraio

Il Consiglio di facoltà boccia gli emendamenti: studenti in protesta all’Università di Salerno. La movimentata mattinata di ieri è stata l’epilogo di un braccio di ferro che a Giurisprudenza è iniziato a febbraio quando il Consiglio ha approvato per la prima volta un regolamento per le tesi di laurea; nei corridoi dell’ateneo e sui gruppi […]

Il Consiglio di facoltà boccia gli emendamenti: studenti in protesta all’Università di Salerno. La movimentata mattinata di ieri è stata l’epilogo di un braccio di ferro che a Giurisprudenza è iniziato a febbraio quando il Consiglio ha approvato per la prima volta un regolamento per le tesi di laurea; nei corridoi dell’ateneo e sui gruppi presenti su Facebook è trapelata la notizia di un possibile trattamento peggiorativo riguardante l’assegnazione dei punti per la tesi e gli studenti hanno deciso di mobilitarsi per protestare e far sentire la loro voce. È partita così l’iniziativa “Uniti per i nostri diritti”, gruppo creato sulla piattaforma Facebook, che in pochissimi giorni ha raccolto centinaia di adesioni e che ha fatto da catalizzatore della protesta. Sull’argomento si è tenuta anche un’assemblea degli studenti affinché gli stessi potessero confrontarsi e presentare compatti una controproposta al Consiglio. E, al termine della riunione, era stato redatto un documento, firmato dai rappresentanti degli studenti, incentrato su due temi “caldi”: l’istituzione di un appello straordinario per i fuoricorso, da fissare in aprile, e un punteggio per il regolamento tesi che andasse da 1 a 7, e non da 0 a 4, per la tesi compilativa e da 4 a 10, e non da 0 a 7, per la tesi sperimentale. Si è arrivati così alla riunione del Consiglio di facoltà tenutasi nella tarda mattinata di ieri. Il verbale dell’assemblea degli studenti è stato inserito tra i punti all’ordine del giorno e ai lavori, insieme ai docenti, hanno preso parte anche i rappresentanti dei ragazzi per illustrare le loro richieste. Da subito però si è intuito che tali richieste non sarebbero state accolte; quando si è arrivati al punto “regolamento tesi”, diversi professori hanno preso la parola per esprimere il loro dissenso anche alla semplice riproposizione dell’argomento: «Il nostro regolamento tesi è stato già dibattuto ed approvato nel Consiglio di febbraio, non c’è nulla di cui discutere», ha sentenziato il professore Luigi Kalb e come lui tanti altri si sono espressi in tal senso. Così, quando il rappresentante degli studenti Carlo Violante ha letto il documento contenente le controproposte votate in assemblea, le sue parole sono cadute nel vuoto. Il Consiglio ha quindi deciso che il punteggio per la tesi rimarrà da 0 a 4 per quella compilativa e da 0 a 7 per la tesi di ricerca. Il tema dell’appello per i fuoricorso, invece, non è stato neanche dibattuto: il direttore del dipartimento di Scienze giuridiche, Sergio Perongini, ha rivolto un invito ai docenti affinché inseriscano delle date di esame nel mese di aprile. Le centinaia di studenti in attesa della riunione hanno deciso di irrompere nell’aula in cui si teneva il Consiglio per esprimere il loro malcontento. E mentre gli studenti sono entrati, i professori hanno lasciato la sala e solo in pochi sono rimasti a confrontarsi con i ragazzi e a dare maggiori spiegazioni. Gli studenti allora hanno deciso di continuare la loro protesta e di seguire il corpo docente fin dentro le aule del Dipartimento, dove qualche altro prof ha deciso di chiarire la posizione assunta nella riunione del Consiglio: «C’è solo un malinteso, il nuovo regolamento – ha spiegato Rino Sica – va nella direzione di una maggiore tutela degli studenti, ma sostanzialmente non cambia nulla perché già oggi il limite massimo è di 7 punti per la tesi compilative e di 10 per quelle con eccellenze». Quanto all’appello straordinario, ha aggiunto: «Non lo so, se ne occupa il direttore». Spiegazioni che non sono parse sufficienti agli studenti, che già parlano di nuove proteste. (La Città di Salerno)