Sapri. Incassano la pensione della madre, deceduta due anni fa. Denunciate due sorelle

29 marzo 2017 | 18:24
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Sapri. Incassano la pensione della madre, deceduta due anni fa. Denunciate due sorelle

La mamma era morta, ma le figlie continuavano a riscuoterne la pensione. È la storia di due sorelle trentenni, originarie di Sapri, che dal 2015 intascavano la pensione della mamma deceduta a seguito di una brutta malattia. Accadeva fino a qualche giorno fa quando i finanzieri della tenenza di Sapri hanno scoperto la truffa e […]

La mamma era morta, ma le figlie continuavano a riscuoterne la pensione. È la storia di due sorelle trentenni, originarie di Sapri, che dal 2015 intascavano la pensione della mamma deceduta a seguito di una brutta malattia. Accadeva fino a qualche giorno fa quando i finanzieri della tenenza di Sapri hanno scoperto la truffa e denunciato a piede libero le due truffatrici alla Procura di Lagonegro. Le indagini sono state coordinate dal tenente Francesco Venditti in stretto contatto con il sostituto procuratore Maria Colella ed il procuratore Vittorio Russo. Non è stato facile per gli investigatori individuare le due responsabili che non avevano comunicato in alcun modo al Comune e all’Inps il decesso della madre. Bastava mostrare la carta di identità originale della defunta allo sportello ed il gioco era fatto. Ma una volta superata la fase iniziale ed aver ottenuto l’accredito della pensione sul conto corrente era sufficiente presentarsi ad uno sportello automatico con il postamat e prelevare il contante. E così per circa due anni hanno intascato senza averne diritto decine di migliaia di euro. Fino a quando sono state scoperte e denunciate per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. «La Finanza ha fatto un ottimo lavoro – ha spiegato il procuratore Russo – purtroppo questi tipi di reati negli ultimi anni sono aumentati, così come sono aumentati anche i controlli delle forze dell’ordine. Attualmente, infatti, è davvero difficile farla franca». Le indagini si sono protratte per diverso tempo, con appostamenti e attività informatiche. I finanziari hanno anche effettuato una dettagliata perquisizione all’interno dell’abitazione delle donne. Poi, quando è stato tutto chiaro, è scattato il deferimento all’autorità giudiziaria. Naturalmente le due sorelle, entrambe disoccupate, dopo averla fatta franca per tanto tempo proprio non si aspettavano di essere beccate. In seguito potranno chiarire la propria posizione davanti al giudice, poi toccherà comunque alla magistratura stabilire se archiviare il caso o procedere, come è più probabile, con il rinvio a giudizio. Le somme di denaro percepite illegalmente dovranno comunque essere restituite. L’Inps si attiverà per cercare di ottenere il rimborso delle somme e se necessario il giudice potrebbe disporre addirittura il sequestro dei beni e delle disponibilità finanziarie riconducibili alle persone indagate. Sulla vicenda vige ancora il massimo riserbo e le indagini sono tuttora in corso per verificare l’eventuale complicità di altre persone. Per il momento risultano indagate solo le due sorelle ma non sono esclusi risvolti giudiziari. (La Città di Salerno)