Scandalo Loreto Mare: il direttore sanitario Corvino ascoltato dal Pm, “Nessuna segnalazione giunta in direzione. Struttura enorme, il sistema di controllo è distribuito tra primari e infermieri”
10/03/2017 – Due ore davanti al pm per chiarire, documentare le iniziative intraprese nell’ambito del proprio ruolo di direttore sanitario e provare ad allontanare il sospetto che è al centro di uno dei filoni dell’inchiesta che spinge gli inquirenti a indagare su dipendenti del Loreto Mare. Ieri è stata la volta di Maria Corvino, il […]
10/03/2017 – Due ore davanti al pm per chiarire, documentare le iniziative intraprese nell’ambito del proprio ruolo di direttore sanitario e provare ad allontanare il sospetto che è al centro di uno dei filoni dell’inchiesta che spinge gli inquirenti a indagare su dipendenti del Loreto Mare. Ieri è stata la volta di Maria Corvino, il numero uno dell’azienda ospedaliera finita sotto la lente della magistratura. Assistita dall’avvocato Raffaele Miele, Corvino è stata interrogata dal pm Ida Frongillo che coordina l’inchiesta.Il direttore sanitario è indagata per l’ipotesi di omissioni in atti d’ufficio nel filone che mira a chiarire cosa non ha funzionato nella catena dei controlli se è vero che un centinaio di assenteisti abbiano reiteratamente compiuto irregolarità nella marcatura del cartellino e se medici abbiano svolto anche attività privata pur essendo vincolati all’ospedale in via esclusiva. Corvino ha dato le sue risposte. Sul fronte assenteismo, la direttrice ha spiegato che in assenza di specifiche segnalazioni non avrebbe potuto prendere provvedimenti. È al vertice di una struttura di circa 600 dipendenti divisi su tre turni e controllare tutti – questo, in estrema sintesi, il suo ragionamento difensivo – sarebbe impossibile, tra l’altro c’è un sistema interno che distribuisce le attività di controllo tra i vari primari e coordinatori degli infermieri che poi fanno capo a lei.Ha ricordato di essersi sempre prontamente attivata in caso di segnalazioni su irregolarità varie, adottando i dovuti provvedimenti. Come nel caso dei tre medici radiologi segnalati in un esposto anonimo per la loro attività parallela in centri diagnostici privati: la Corvino ha precisato che la segnalazione non è rimasta inascoltata, che sono state adottate iniziative ed è stato avviato un procedimento disciplinare che per uno dei medici segnalati si è anche concluso con un provvedimento a sfavore di questi. (Il Mattino)