Scommesse sportive. Salerno è al quarto posto in Italia dopo Napoli, Roma e Milano

14 marzo 2017 | 16:13
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Scommesse sportive. Salerno è al quarto posto in Italia dopo Napoli, Roma e Milano

Salerno è tra le prime cinque province italiane per scommesse su eventi sportivi. Nei primi due mesi del 2017, infatti, la raccolta delle puntate in agenzia, secondo i dati dei Monopoli di Stato elaborati da Agimeg (Agenzia giornalistica specializzata in materia di giochi), è stata di 739,3 milioni di euro. Di questi 640,6 milioni, ovvero […]

Salerno è tra le prime cinque province italiane per scommesse su eventi sportivi. Nei primi due mesi del 2017, infatti, la raccolta delle puntate in agenzia, secondo i dati dei Monopoli di Stato elaborati da Agimeg (Agenzia giornalistica specializzata in materia di giochi), è stata di 739,3 milioni di euro. Di questi 640,6 milioni, ovvero l’86,6%, sono tornati in vincita ai giocatori. Napoli è stata la città dove tra gennaio e febbraio si è giocato di più (121,5 milioni, anche se la spesa effettiva – giocate al netto delle vincite – è stata di 15,6 milioni), seguita da Roma, con 67,9 milioni puntati e una spesa effettiva di 7,3 milioni, poi Milano con 36,8 milioni giocati e spesa a 4,9 milioni. Salerno si piazza al quarto posto di questa speciale classifica del gioco superando i 29,5 milioni di raccolta, mentre chiude la top five Bari con 27,7 milioni. Subito dietro un’altra città campana, Caserta, con una raccolta di 23,8 milioni, affiancata da Torino. Capitolo a parte è riservato alla raccolta delle scommesse virtuali: nei primi due mesi dell’anno è stata di 247,4 milioni di euro. Di questi, secondo Agimeg, oltre 210 milioni (l’84,8%) sono tornati in vincita ai giocatori. Napoli è stata la città in cui tra gennaio e febbraio si è giocato di più (38,2 milioni di euro, anche se la spesa effettiva – giocate al netto delle vincite – è stata di 6,1 milioni di euro), seguita da Roma, con 17,8 milioni di euro puntati e una spesa effettiva di 2,8 milioni, poi Milano con 13,3 milioni giocati e spesa a 2 milione. Subito fuori dal podio si piazzano Palermo, con 12,1 milioni, Caserta con 9,7 milioni e Torino con 9,6 milioni. La spesa media più elevata si è registrata a Siracusa, dove ognuna delle 69 agenzie ha totalizzato oltre 10.000 euro, seguita da Lodi e Piacenza entrambe con oltre 8.700 euro. Un trend in crescita, quello del gioco, che cammina di pari passo con l’impoverimento delle famiglie. Uno scenario questo fotografato da uno studio pubblicato da Formez sulla Rivista Economiva del Mezzogiorno e firmato da Annunziata de Felice e Isabella Martucci, secondo il quale oggi il nostro Paese «occupa il primo posto nel mercato europeo dei giochi online, avendo raccolto nel 2012 circa 15 miliardi e mezzo, seguita dalla Francia che non raggiunge neppure i 9 miliardi e mezzo». L’Italia, dunque, «occupa il 22% del mercato mondiale. E il mercato legale online nel 2012 era al primo posto nell’e-commerce». Col paradosso che «nel periodo più acuto della recessione l’incidenza della raccolta del gioco d’azzardo sul Pil ha toccato i picchi di oltre il 5% nel 2012 e del 4,4% nel 2013. Nel Mezzogiorno l’incidenza nel 2013 è stata del 5,4%, di oltre un punto maggiore rispetto a quella del Centro-Nord (4,1%)». E così, mentre durante la crisi in Italia «si assisteva a una contrazione della domanda interna di beni e servizi e i consumi delle famiglie calavano del 3%, i giocatori hanno sestuplicato l’ammontare della spese per il gioco d’azzardo». E sono cifre che riguardano solo il gioco legale. Nel 2012 «il giro d’affari ha toccato gli 84 miliardi, comprendendo tutti i diversi giochi gestiti dai Monopoli e dai 4 Casinò esistenti nel nostro paese: lotto, superenalotto, lotterie nazionali e Gratta e Vinci, scommesse sportive a base ippica, Bingo, apparecchi elettronici come i videopoker». Aggiungendo, però, il gioco online, «che nel 2012 ha raggiunto il 16% dell’intera raccolta e, ancor più, gli apparecchi di intrattenimento, che sfiorano il 56% della raccolta». Nello studio si evidenzia come la spesa destinata al gioco è maggiore nel Nord, «dove il Pil pro capite si attesta attorno ai 33.000 euro o li supera, dopo la Lombardia, regione in cui nel 2013, ultimo anno per il quale è disponibile tale ripartizione territoriale, sono stati raccolti 13 miliardi e 905 milioni, pari al 19,9% del totale nazionale destinato ai giochi, figurano in graduatoria Lazio (Pil pro capite circa 28.000 euro) e Campania (dove il Pil pro capite è di circa 16mila euro (la metà della Lombardia, per intenderci), rispettivamente con l’11,1% (7 miliardi e 785 milioni) e l’8,9% (6 miliardi e 226 milioni)». (La Città di Salerno)