Voucher e l’impoverimento dei lavoratori stagionali.

29 marzo 2017 | 10:02
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Voucher e l’impoverimento dei lavoratori stagionali.
Voucher e l’impoverimento dei lavoratori stagionali.
Voucher e l’impoverimento dei lavoratori stagionali.

Tirano un sospiro di sollievo i tanti lavoratori stagionali dopo l’abolizione dei buoni lavori, ma purtroppo oltre al dimezzamento del sussidio di disoccupazione si prevedono tempi duri per tale categoria proprio a causa dell’uso improprio di tale dispositivo da parte delle aziende. Finalmente i buoni lavoro, meglio conosciuti come Voucher,sono stati aboliti integralmente.  Approvandone l’eliminazione […]

Tirano un sospiro di sollievo i tanti lavoratori stagionali dopo l’abolizione dei buoni lavori, ma purtroppo oltre al dimezzamento del sussidio di disoccupazione si prevedono tempi duri per tale categoria proprio a causa dell’uso improprio di tale dispositivo da parte delle aziende.

Finalmente i buoni lavoro, meglio conosciuti come Voucher,sono stati aboliti integralmente.  Approvandone l’eliminazione e fissando un periodo di transizione fino al 31 dicembre per consentirne l’utilizzo a chi li ha già acquistati, si è in effetti disinnescato il referendum promosso dalla Cgil, per il quale erano state raccolte oltre  tre milioni di firme. Sebbene dal mondo imprenditoriale si definisce un errore clamoroso un  tale provvedimento,(poiché sarebbe accertato che i voucher hanno permesso, in questi anni di crisi, a molte famiglie spesso senza alcun reddito di sopravvivere e la loro eliminazione comporterà senz’altro il ritorno al lavoro sarebbe altresì una soluzione migliore proseguire con la tracciabilità aumentando i controlli sugli abusi) per la Cgil l’abrogazione dei voucher è quello che si chiedeva pertanto, anche grazie alla raccolta firme, l’obbiettivo è stato raggiunto.  Al momento, appare chiaro che tale dispositivo sia stato abolito non perché si sia pensato alle condizioni dei lavoratori (per i quali al momento non è in discussione alcun provvedimento alternativo), ma lo scansare il referendum è palese che il governo abbia usato tale accorgimento per  mero obbiettivo politico. Una soluzione che tuttavia ha contribuito a far tirare un sospiro di sollievo ad alcune categorie già alquanto penalizzate di lavoratori che con l’uso indiscriminato dei buoni lavoro,si sono viste ulteriormente danneggiate.

Una delle categorie maggiormente colpite dai Voucher è stata senz’altro quella dei lavoratori stagionali ed in particolar modo del comparto turistico che negli ultimi anni  hanno dovuto subire alcuni assurde misure varate dall’attuale ministro e dal governo precedente. Uno tra tutti senz’altro il dimezzamento del sussidio di disoccupazione  inserito nella riforma del lavoro, l’ormai famosa Naspi,che per migliaia di famiglie sta significando  una continua lotta per la sopravvivenza , soprattutto durante il periodo invernale. Mentre l’uso a gò-gò dei buoni lavori da parte degli imprenditori nei primi mesi della stagione,anche per quei lavoratori, talvolta  storici, che prima venivano assunti con il contratto stagionale, ossia a tempo determinato, causerà, oltre la Naspi,  ulteriori gravi ricadute sulle loro famiglie. Infatti con i lavoro tramite voucher i lavoratori stagionali lavorando meno giornate  da contratto  si sono visti calare drasticamente il loro reddito. Mentre ulteriore grave conseguenza si avrà con il calo del reddito della disoccupazione con un impoverimento sostenuto dei lavoratori e delle loro famiglie. Anche durante la stagione 2016 si è registrato una diminuzione drastica dei contratti a tempo determinato e ciò fa presumere che il lavoro a voucher li abbia sostituiti . Bisognerebbe pertanto tenere presente, sia da parte dei lavoratori ma anche e soprattutto da parte degli imprenditori che oltre all’uso improprio, il lavoro retribuito con i voucher, produce una contribuzione in gestione separata ai fini pensionistici, ma non  matura gli altri istituti contrattuali come ad esempio ferie, 13^ e 14^ mensilità, permessi , maggiorazioni per lavoro festivo, notturno, lo straordinario ed il Tfr e dulcis in fundo il diritto all’indennità di disoccupazione. Infatti  la sorpresa, per i molti lavoratori stagionali, si ribadisce talvolta anche storici per certe aziende, assunti a voucher, sarà il prossimo anno quando, esaurita la “vecchia” contribuzione emergerà che non vi è più il diritto neanche alla Naspi. Intanto, di fronte a tali problematiche, si continua a subire la totale inerzia, da parte di un  governo, il cui ministro preposto, oltre alle famiglie dei lavoratori stagionali, non trova di meglio che continuare a mortificare i giovani italiani. – 29 marzo 2017 – salvatorecaccaviello