Azzardo: il balzello legale nascosto con il gioco
Continua a tenere banco il dibattito sull’azzardo che nonostante tutto è ormai entrato a far parte ufficialmente dell’agenda politica del Paese e persino della Regione Campania. Il 2017 è l’anno del gambling se il Governo pensa di regolamentare quello fisico l’investimento delle società estere si sposta sul digitale dove è data massima attenzione alle campagne italiane. In […]
Continua a tenere banco il dibattito sull’azzardo che nonostante tutto è ormai entrato a far parte ufficialmente dell’agenda politica del Paese e persino della Regione Campania. Il 2017 è l’anno del gambling se il Governo pensa di regolamentare quello fisico l’investimento delle società estere si sposta sul digitale dove è data massima attenzione alle campagne italiane. In questi giorni è in corso anche nel nostro territorio un battage pubblicitario sul Bonus benvenuto Unibet. Il gioco digitale inizia a piacere anche in Italia dove, sebbene all’inizio dell’anno era stata annunciata una azione in puro stile proibizionistico, ad oggi però le slot machine risultano ancora al loro posto. In Italia ve ne sarebbero 420.000 in attività, un patrimonio immenso da cui lo Stato riesce a fare incassi interessanti, un vero business che l’Erario riesce a incassare in modo quasi impossibile da capire per il giocatore. Nessuno o pochi sono consapevoli del fatto che ogni giocata corrisponde ad un piccolo balzello versato allo Stato. Crescono comunque le richieste di apertura sala giochi anche se in modo molto minore rispetto agli anni precedenti proprio perché ad ora risulta esserci in corso uno spostamento dei giocatore appassionati verso il digitale, modalità di gambling tra le più gradite nel Bel Paese perché sembra essere quella più sicura grazie ai tanti protocolli sicurezza messi in campo dalle società di gestione dei siti ma anche e soprattutto perché il digitale agevola la privacy. Oggi a seguito delle tante ordinanze comunali presenti anche sul territorio campano il gioco fisico è continuamente monitorato, i curiosi specie dalle nostre parti abbondano e viene quasi scontato sapere chi ha vinto, cosa si è giocato e quanto si è giocato, per questo motivo si inizia a preferire le applicazioni di tablet o cellulari proprio perché in quel modo non c’è proprio nulla da giustificare. Intanto in tutto ciò i cittadini perdono enormi quantità di fondi economici che diventano proprietà dello Stato e delle società di gambling che grazie alla passione italiana del rincorrere la fortuna stanno diventando dei piccoli colossi economici. Basti pensare che in Campania i giochi a base sportiva generano un business di 542 milioni di euro. Il gioco da noi infatti è un hobby condiviso da tantissimi cittadini così come, purtroppo da parecchi è condivisa la ludopatia: il GAP però è ormai entrato a far parte dei LEA e le ASL stanno mettendo a punto piani di assistenza che si dimostrano validissimi anche nel nostro territorio dove la sensibilità al problema è cresciuta notevolmente. C’è tanto da fare ancora questo è chiaro ma visto che ci si lamenta sempre di pagare troppe tasse basterebbe iniziare a giocare meno ed anche da lì le tasse diminuirebbero.