Capaccio Paestum. Il caso biomasse. Presunta lottizzazione abusiva “Sabatella”. Nuovo stop al Comune
Presunta lottizzazione abusiva in località Sabatella, a Capaccio Paestum, dove doveva nascere la centrale a biomasse: il Consiglio di Stato ha respinto con un’ordinanza la richiesta di sospensiva avanzata dal Comune contro la sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso di Gianfranco Niero, proprietario dei suoli. L’ente aveva chiesto ai giudici di Palazzo Spada […]
Presunta lottizzazione abusiva in località Sabatella, a Capaccio Paestum, dove doveva nascere la centrale a biomasse: il Consiglio di Stato ha respinto con un’ordinanza la richiesta di sospensiva avanzata dal Comune contro la sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso di Gianfranco Niero, proprietario dei suoli. L’ente aveva chiesto ai giudici di Palazzo Spada di congelare – fino all’esame di merito – gli effetti della sentenza che aveva dato ragione al privato al quale l’Amministrazione, in regime di autotutela, aveva annullato le concessioni edilizie. Il Consiglio di Stato, nella sua ordinanza, ha ritenuto che «l’istanza incidentale di sospensione dell’esecutività della sentenza appellata non è assistita dal fumus boni iuris». In particolare, aggiungono i magistrati, «appare condivisibile l’impianto motivazionale della sentenza impugnata nella parte in cui ha escluso che ricorressero i presupposti per l’annullamento in autotutela della concessioni edilizie già assentite in favore dell’appellato e che sussistono dubbi anche sulla configurazione della contestata lottizzazione abusiva». «Peraltro – specificano – non sussiste un pregiudizio imminente ed irreparabile, la cui tutela non possa attendere la definizione nel merito del giudizio, atteso che la società Biocogein, in data 29 giugno 2016, ha comunicato all’appellato la sua volontà di recedere dal contratto preliminare di compravendita». Insomma, tempi duri per l’Amministrazione capaccese che è stata citata in giudizio per il risarcimento dei danni dalla Biocogein per la mancata costruzione della centrale (tanto di aver rinunciato all’acquisto dei terreni) e che, in caso di sentenza sfavorevole anche al Consiglio di Stato, potrebbe trovarsi di fronte ad una nuova richiesta di risarcimento, questa volta da parte del privato che ha visto sfumare l’affare della cessione dei suoli. Il contenzioso tra Niero e il Comune era partito dalla decisione dell’Amministrazione di annullare in autotutela tre concessioni edilizie risalenti al 1969 e 1999, accertando una presunta lottizzazione abusiva per la vendita cartolare di 22 particelle. Una scelta questa che avrebbe sancito la definitiva impossibilità per la Biocogein di realizzare su quei suoli la centrale a biomasse. Il privato aveva promosso ricorso al Tar che gli aveva dato ragione. Per il tribunale, infatti, era «insussistente la lottizzazione configurata dall’Amministrazione». (La Città di Salerno)