Il Comune poteva saldare il debito con il commissariato rifiuti con il 50% di sconto, e con una comoda transazione decennale già nel 2013, ma non ha mai dato seguito a un accordo firmato addirittura dal vicesindaco di allora Tommaso Sodano. Il quale fu opportunamente lesto a firmare l’accordo con il Commissariato rifiuti, ma qualcuno […]
Il Comune poteva saldare il debito con il commissariato rifiuti con il 50% di sconto, e con una comoda transazione decennale già nel 2013, ma non ha mai dato seguito a un accordo firmato addirittura dal vicesindaco di allora Tommaso Sodano. Il quale fu opportunamente lesto a firmare l’accordo con il Commissariato rifiuti, ma qualcuno nell’amministrazione di Palazzo San Giacomo – e anche in giunta – non diede mai un seguito formale a quell’accordo. E ora quei soldi, quel debito di 130 milioni rischia di fare andare in dissesto l’Ente. A rivelare un retroscena che sicuramente farà molto rumore, non è uno qualsiasi, ma Nicola Dell’Acqua, il responsabile dell’Unità tecnico amministrativa che ha preso il posto del Commissariato straordinario all’emergenza rifiuti, la cosiddetta «unità stralcio» che ha il compito di liquidare crediti e debiti della lunga gestione del Commissariato. «Ho lasciato questo incarico a dicembre dell’anno scorso – racconta Dell’Acqua ora direttore generale dell’Arpav Veneto – ma per 4 anni, a partire dal 2013 ho speso la mia vita per chiudere questa partita e dispiace che con il Comune di Napoli, pur avendole provate tutte, alla fine è andata come andata. Ho scritto a tutti i Comuni interessati e abbiamo trovato una soluzione ma da Napoli non hanno mai pagato nemmeno un anticipo e ora arriveranno in Comune le cartelle esattoriali di Equitalia».
DI LUIGI ROANO IL MATTINO.IT