L’allenatore della Salernitana Bollini non si arrende: «Siamo ancora in corsa»

26 aprile 2017 | 19:16
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L’allenatore della Salernitana Bollini non si arrende: «Siamo ancora in corsa»

Alberto Bollini si (ri)presenta nervoso in sala stampa. A Vercelli non gli erano andati giù gli insulti rivolti verso Gomis (e come dargli torto). Stavolta, nonostante il risultato sul campo reciti ancora 0-0, il tecnico di Poggio Rusco non riesce a tenersi stretto il pari e sa bene l’importanza che avrebbe potuto rappresentare un successo […]

Alberto Bollini si (ri)presenta nervoso in sala stampa. A Vercelli non gli erano andati giù gli insulti rivolti verso Gomis (e come dargli torto). Stavolta, nonostante il risultato sul campo reciti ancora 0-0, il tecnico di Poggio Rusco non riesce a tenersi stretto il pari e sa bene l’importanza che avrebbe potuto rappresentare un successo in chiave playoff: «Volevo vincere e non ci siamo riusciti. Ma è come se ci fossero state due partite ed è stata vera gara solo nel primo tempo. Non ci sono mancate le geometrie, abbiamo trovato spesso la conclusione e Micai è stato il migliore in campo. Ma nel secondo tempo c’è stata un’altra partita, la ripresa non è stata degna di questa categoria. Avrei voluto giocare con ritmi alti ma siamo caduti nelle perdite di tempo degli avversari e dell’arbitro che ha interrotto troppe volte il gioco. Siamo rammaricati ma anche consapevoli di essere ancora in corsa per i playoff. È comunque sempre meglio giocare per questo obiettivo che per la salvezza. Mi tengo stretta questa ambizione che non sembrava essere nelle speranze iniziali. Continueremo a lottare senza fare calcoli e tabelle». Dietro Micai, eletto dal tecnico uomo partita, c’è stato senza ombra di dubbio Joao Silva. Tanti spezzoni di gara, quattro sole apparizioni dal primo minuto ed un atteggiamento che contro il Bari non ha avuto eguali. Corsa e sacrificio in una posizione non proprio a lui congeniale (con tanto di gol annullato per fallo di Rosina sul portiere) ed una sostituzione dettata solo ed esclusivamente da una botta ricevuta. «È un ragazzo d’oro, con grandi motivazioni. Purtroppo capita che vengano create etichette ingiustificate. Sono molto orgoglioso di allenare questa squadra e di rappresentare questa tifoseria ma dietro di me c’è una critica incredibile». L’insostenibile peso della panchina granata comincia a “tormentare” anche Bollini che intanto, con il suo lavoro, ha spalancato le porte verso un sogno. Da Bari al Bari: la rincorsa playoff è partita da quel 2-0 non privo di polemiche che ha segnato l’esordio in panchina del tecnico. A distanza di quattro mesi di passi in avanti ne sono stati fatti. Manca – forse – quella cattiveria agonistica con cui si diventa grandi per davvero. Intanto però Joao Silva sembra essersi ritrovato. Non più fischi ma solo applausi al momento della sostituzione per il portoghese che ringrazia («ho giocato con così tanto entusiasmo anche per merito del pubblico ch’è stato fantastico») e rilancia in chiave playoff: «Io ci credo. E spero che i tifosi siano ancora con noi perché abbiamo bisogno anche del loro supporto. Sono a completa disposizione del mister, voglio aiutare la squadra a raggiungere quest’obiettivo. Non mi spaventa la competitività: a Palermo c’erano Dybala e Belotti. Coda e Donnarumma sono importanti per l’economia della squadra ma è il mister a fare le sue scelte e valutare durante gli allenamenti in settimana». Joseph Minala fa invece eco alle parole del presidente Lotito: «In gare così bisogna scendere in campo per mangiare l’erba, la Salernitana del secondo tempo non è stata quella vera. Non siamo riusciti a spingere, il gioco si fermava sempre e questa situazione non ci ha dato la possibilità di farci esprimere al massimo. Ma la lotta è aperta ancora fino alla fine, i tifosi possono stare tranquilli: noi ci proveremo. Salerno con la serie B non c’entra nulla, lotteremo per essere tra le prime otto». Sul suo futuro dice: «A fine anno parlerò con la società, sarò contento solo quando saremo nei playoff». (La Città di Salerno)