L’architetto Santoro: «Luci d’artista, Salerno si ispiri ad Amsterdam. In Olanda il festival costa la metà e le opere girano il mondo»
Luci d’artista ha bisogno di un nuovo look. Per rendere attrattiva la città di Salerno, possibilmente con una politica di costi più contenuti, e per provare a diventare un trampolino di lancio per giovani designer locali. Impossibile? Secondo Giacomo Santoro, giovane architetto ed attivista della pagina facebook Salerno Cantieri&Architettura, il modello da seguire è quello […]
Luci d’artista ha bisogno di un nuovo look. Per rendere attrattiva la città di Salerno, possibilmente con una politica di costi più contenuti, e per provare a diventare un trampolino di lancio per giovani designer locali. Impossibile? Secondo Giacomo Santoro, giovane architetto ed attivista della pagina facebook Salerno Cantieri&Architettura, il modello da seguire è quello del Light Festival di Amesterdam, dove con una spesa dimezzata, le installazioni artistiche diventano il pretesto per creare un sistema di interscambio virtuoso tra i professionisti del settore di tutto il mondo. «Ormai da dieci anni l’inverno salernitano è caratterizzato dalle Luci d’artista, un grande evento che purtroppo da qualche anno incomincia ad arrancare – spiega – Le installazioni si ripetono, le modalità di svolgimento sono sempre le stesse e la gente ha iniziato a perdere interesse. Eppure un budget così elevato, di circa 2,5 milioni di euro, farebbe pensare ad un’attenta programmazione alle spalle. Di pochi giorni fa è una delibera di giunta in cui, giustamente, si fa riferimento alla necessità di rivisitare le opere per dare uno spunto propulsivo e di rinnovamento all’iniziativa, avviando quindi il processo che porterà all’indizione di un bando pubblico per individuare delle aziende, con requisiti fin troppo stringenti, che dovranno realizzare le nuove opere, mettendo a disposizione lo stesso budget degli anni scorsi. La strada sembra essere troppo simile a quella degli anni passati, eppure un evento come questo avrebbe grandissime potenzialità non solo per avviare, come già proposto in passato, una filiera di produzione locale per le opere luminose ma anche per creare maggiore dibattito e partecipazione nello sviluppo delle stesse». Da qualche anno Amsterdam organizza un Light Festival. «Nonostante le dimensioni ben più grandi, la città olandese riesce a mantenere un budget equivalente alla metà di quello utilizzato a Salerno, avvalendosi anche di sponsor, gestisce l’evento tramite una fondazione con relativo board di professionisti ed indice ogni anno un concorso internazionale di idee, aperto a giovani studenti e professionisti di architettura, design e tutte le discipline riguardanti il campo artistico», incalza Santoro, ricordando che solo quest’anno sono arrivate proposte da 95 paesi, nella prima fase ne saranno selezionate un minimo di cento e ne verranno realizzate circa una trentina. Ogni opera ha un limite di budget prestabilito e deve rispondere ad uno specifico tema che viene scelto ogni anno; ad ogni edizione una nuova sorpresa. Ma non finisce qui. «Una volta finito l’evento le installazioni non restano in magazzino perché ritenuto dall’organizzazione il luogo peggiore dove conservare delle opere d’arte, ma vengono stretti accordi con altre città del mondo per nuove e continue esposizioni, riconoscendo agli artisti un compenso per il diritto di immagine. Che innovazione sarebbe portare questo modello anche a Salerno? Non solo si darebbe l’opportunità a tanti giovani architetti, designer e artisti di mettersi in gioco e vedere le proprie idee prendere vita, o di creare un brand di light manufacturing salernitano (dando quindi opportunità di lavoro) che accompagnerebbe i selezionati nella realizzazione delle stesse ma soprattutto si svecchierebbe un evento che, se proseguirà ancora su questa strada, si condanna ad un lento declino», rimarca il giovane professionista. L’accordo quadro che precede il bando di gara su base triennale che l’amministrazione comunale dovrà emanare di qui a breve, prevede un budget di i 2.852.000 euro, comprensivi di Iva. Potranno partecipare quelle imprese che negli ultimi tre esercizi (dal 2013 al 2015) abbiano ottenuto un fatturato globale che sia stato almeno il doppio dell’importo a base di gara al netto dell’Iva, ovvero 6.900.000 euro, da intendersi quale cifra complessiva nel periodo. Per le imprese che abbiano iniziato l’attività da meno di tre anni i requisiti di fatturato dovranno essere rapportati al periodo di attività tenendo presente il fatturato richiesto in maniera globale. In secondo luogo, il fatturato specifico dovrà essere stato negli ultimi tre esercizi almeno pari a 2.300.000 euro. Per le nuove imprese vale il discorso già spiegato in precedenza. Infine, ultimo requisito sarà l’aver eseguito negli ultimi tre anni dei servizi identici, ovvero noleggio luci artistiche, per almeno tre enti locali con popolazione non inferiore ai 10.000 abitanti e per un fatturato specifico di almeno 300.000 euro. (La Città di Salerno)