Matierno trasformata in una discarica. Residenti pronti a manifestare per chiedere la bonifica urgente

25 aprile 2017 | 17:59
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Matierno trasformata in una discarica. Residenti pronti a manifestare per chiedere la bonifica urgente

Una discarica a cielo aperto. Matierno, viale Mondio, una striscia di terra che incrocia via Antonio De Biase. Qui, da diverso tempo, del verde dei giardini è rimasto poco o nulla. L’erba è incolta, in giro ci sono rifiuti di ogni genere, dai sacchetti neri dell’indifferenziato ai caschi per andare in moto, dalle bottiglie di […]

Una discarica a cielo aperto. Matierno, viale Mondio, una striscia di terra che incrocia via Antonio De Biase. Qui, da diverso tempo, del verde dei giardini è rimasto poco o nulla. L’erba è incolta, in giro ci sono rifiuti di ogni genere, dai sacchetti neri dell’indifferenziato ai caschi per andare in moto, dalle bottiglie di plastica aii vasi completi di piante ornamentali ormai secche e pure un divano con dei vestiti posati sopra. «Siamo stanchi dell’inciviltà di chi usa questo spazio come secchio della spazzatura – dice Carmela Landi, residente del quartiere – nella mia casa a pochi metri da qui arriva la puzza di spazzatura, è diventata una situazione insostenibile, non ne possiamo più». Sono arrivate più volte sollecitazioni agli uffici comunali competenti per richiedere una bonifica, tutte cadute nel vuoto. Eppure quella zona, la periferia alta della città, rientra nel progetto di riqualificazione delle periferie, per cui sono stati stanziati diversi milioni di euro dal governo centrale. «Ho deciso di fare una petizione – dichiara Camillo Melchiorre, rappresentante dei residenti del quartiere e presidente dell’associazione Arcolbaleno – con una raccolta firme che protocollerò prima di presentarla all’amministrazione comunale, perché nonostante mi sia impegnato a segnalare la situazione incresciosa e di disagio in cui siamo costretti a vivere non ho mai avuto risposta. Non metto in dubbio l’impegno di nessuno, il mio intento è soltanto quello di dare voce ai residenti di questo quartiere, anche se in questo caso non ce ne sarebbe neanche bisogno giacché parliamo dell’evidenza». Viale Mondio è un viottolo accessibile solo a piedi, di fronte alle abitazioni, anche quelle a piano terra di via De Biase. I giardinetti di pertinenza delle abitazioni sono protetti da alte reti di recinzione rinforzate in più punti con altre reti più spesse. «In questo modo – dice la signora Carmela – cerchiamo di proteggerci dalle blatte che infestano questa zona non sono nei periodi di grande caldo ma per tutto l’anno. In questo punto – dice indicando il pezzo di rete a contatto con il terreno – abbiamo dovuto posizionare un altro tipo di rete più stretta e più spessa perché i topi la rosicchiano ed entrano nelle abitazioni e, negli ultimi tempi, qualcuno si è trovato in casa anche dei serpenti. Ci sono bambini, famiglie ed anziani, possiamo vivere in questo degrado? Quello che chiediamo, anche per combattere contro l’inciviltà, è di pensare all’installazione di telecamere di sorveglianza così da fare in modo di individuare i responsabili e punirli con una multa così come avviene in altre zone della città». I residenti sono esasperati. In alcune abitazioni a piano terra si combatte non solo con l’umidità che sale dal terreno, ma anche con insetti di ogni genere, zanzare, pappatacei, vespe, che, con l’arrivo dei primi caldi, proliferano in maniera esponenziale. «La bonifica urgente è necessaria – ammette Camillo Melchiorre – adesso non si può più aspettare. Chiediamo con forza che qualcuno si occupi di pulire questa zona, di togliere la spazzatura e poi di trovare sistemi repressivi affinché non si verifichino ulteriori situazioni di questo genere. Che siano le telecamere, che siano gli ispettori ambientali, la nostra è una condanna contro chi inquina l’ambiente in cui viviamo depositando spazzatura in ogni dove. Chi sbaglia deve essere punito e noi residenti saremo i primi a sorvegliare ed a far sì che questo non accada più. Ma nel frattempo vogliamo attenzione. Non è possibile più stare in questo stato, oltre alla spazzatura al di là della rete ci sono gli scheletri dei prefabbricati che qualcuno ci ha detto essere di amianto che sono a ridosso delle abitazioni. Si profila anche un danno ambientale se fosse accertata questa situazione. Siamo stanchi ed esausti, non ne possiamo più di fare richieste che non sono accolte, Matierno non deve essere trattato come un quartiere di serie B». (La Città di Salerno)