VALLO DELLA LUCANIA – Muore per un tumore aggressivo dopo sei mesi da un trapianto di rene. E come lui sono morte altre due persone probabilmente per tumore dello stesso tipo che avevano ricevuto organi (pancreas e l’altro rene) dal medesimo donatore di Brescia. Sulle tre morti c’è una indagine in corso e della vicenda […]
VALLO DELLA LUCANIA – Muore per un tumore aggressivo dopo sei mesi da un trapianto di rene. E come lui sono morte altre due persone probabilmente per tumore dello stesso tipo che avevano ricevuto organi (pancreas e l’altro rene) dal medesimo donatore di Brescia. Sulle tre morti c’è una indagine in corso e della vicenda si occupa anche il ministero della Salute. Sul donatore di Brescia, morto suicida, non è mai stata eseguita la biopsia.
Un caso unico, che ha coinvolto un paziente cilentano, innescando un terremoto legislativo nazionale, con un noto primario del nord indagato per omicidio colposo. A novembre del 2012, il 63enne di Vallo si sottopose al trapianto, superando bene l’intervento chirurgico e, nei successivi sei mesi, ritornò a vivere ed a coltivare passioni, hobby e a gestire l’impresa di famiglia. Ma nel giugno del 2013, in occasione di una normale visita di controllo presso l’ospedale di Varese dov’era stato operato, le sue condizioni si aggravarono inspiegabilmente e, purtroppo, non fece più ritorno nel suo Cilento. Morì, infatti, un mese dopo.
di Carmela Santi IL MATTINO.IT