Napoli. Bilancio, il prefetto diffida de Magistris. L’ok entro 20 giorni o sarà scioglimento
Napoli. Entro 20 giorni il Consiglio comunale è obbligato ad approvare il bilancio, altrimenti sarà prima nominato un commissario ad acta, poi si avvierà l’iter per lo scioglimento. La diffida del prefetto di Napoli, Carmela Pagano, al sindaco de Magistris e ai consiglieri comunali, è stata notificata ieri, di buon mattino. I toni sono perentori […]
Napoli. Entro 20 giorni il Consiglio comunale è obbligato ad approvare il bilancio, altrimenti sarà prima nominato un commissario ad acta, poi si avvierà l’iter per lo scioglimento. La diffida del prefetto di Napoli, Carmela Pagano, al sindaco de Magistris e ai consiglieri comunali, è stata notificata ieri, di buon mattino. I toni sono perentori e non lasciano spazio a tentennamenti. Certo, la diffida è un atto dovuto. Ma di questi tempi pesa come un macigno sul Comune di Napoli. Basti pensare che il bilancio è stato approvato soltanto dalla giunta a 14 minuti dalla mezzanotte del 31 marzo, con il rischio dello sforamento dei termini di legge. Nella lettera del prefetto si legge che l’approvazione del bilancio per l’esercizio finanziario 2017 dovrà avvenire «nel termine massimo di venti giorni, decorrenti dalla data di notifica del presente provvedimento all’ultimo dei Consiglieri, significando che, in mancanza, saranno attivati i poteri sostitutivi ed avviata la procedura di scioglimento del consiglio comunale». Immediatamente è scattata la corsa dei capigruppo per stabilire le date utili per discutere e approvare il Bilancio di previsione 2017. E la decisione è arrivata subito, cinque ore dopo la lettera del prefetto Pagano: l’aula si riunirà il 20 e 21 aprile prossimi, sperando che tutto fili liscio e che non ci siano sorprese. Perché questa volta la coperta è davvero corta. Sul bilancio del Comune di Napoli incombe un pignoramento da circa 90 milioni di euro, risalente a trent’anni fa, da parte del Consorzio CR8 che sta facendo vacillare i conti. Una vicenda spinosa per la quale de Magistris ha chiesto l’intervento del governo e dell’Anci. «Siamo a uno snodo importante. Con questa partita si gioca il futuro dell’Anci, dei rapporti con il Governo e il futuro di un Paese che fa della solidarietà, dell’unità nelle sue differenze un grande elemento costitutivo», ha detto de Magistris. Il quale ha comunque trovato una soluzione ponte direttamente col consorzio creditore. La giunta comunale ha deliberato infatti un «atto di indirizzo» per aderire all’accordo proposto dal CR8 «per la rinuncia parziale al pignoramento da loro inizialmente ottenuto», si legge in un documento diffuso dallo stesso sindaco de Magistris. «Questo accordo – è spiegato – consente all’Amministrazione di liberare già nelle prossime ore 70 degli oltre 90 milioni accantonati dalla Tesoreria comunale. I restanti 20 milioni restano pignorati fino alla data del prossimo 30 giugno entro la quale l’Amministrazione si è impegnata a provvedere al pagamento». Sempre con questo accordo «si inserisce nell’ambito di un proficuo e serrato lavoro tra il sindaco, gli uffici comunali e gli organi del consorzio CR8», a cui de Magistris «riconosce un forte di senso di responsabilità finalizzato a trovare praticabili ipotesi che tenessero insieme da un lato il riconoscimento delle ragioni del Consorzio e dall’altro le ineludibili necessità di liquidità dell’Ente». Del percorso intrapreso dalla giunta comunale, il sindaco ha informato per iscritto la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. Intanto la commissione consiliare al Bilancio, presieduta da Manuela Mirra, ha incontrato l’assessore alle Finanze, Salvatore Palma, che ha illustrato le linee generali del Bilancio di previsione 2017- 2019. Sostanzialmente due le criticità emerse: la prima, ha spiegato Palma, «legata al forte taglio dei trasferimenti statali che ammonta a 13 milioni»; la seconda, relativa «al debito connesso alle gestioni commissariali per l’emergenza rifiuti ed il terremoto del 1980», cioè il debito verso Cr8. In proposito, alla voce «debiti fuori bilancio», che saranno sottoposti al Consiglio con un successivo provvedimento, sono state inserite coperture per oltre 245 milioni. «Quando sarà definita con il Governo la quota spettante al Comune», ha spiegato sempre l’assessore, «sarà possibile una manovra correttiva, entro il 31 luglio, per alleggerire i conti». «Nonostante le difficoltà – ha concluso l’assessore alle Finanze – sono stati previsti, ad esempio, 9 milioni in più per il Welfare rispetto al bilancio 2016 e 24 milioni in più per gli investimenti per la raccolta differenziata». (Corriere del Mezzogiorno)